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27 agosto 2009

e-mail a tema il nuovo contratto nazionale

Pubblichiamo nota pervenuta dal collega Germano Modena a tema il rinnovo del contratto nazionale.


Permettetemi alcune considerazioni sul contratto nazionale sottoscritto da CGIL- CISL-UIL e, soprattutto, sulla soddisfazione che anche voi della RSU esponete.

Il "lauto" aumento spuntato a livello nazionale comporta per il livello C5 una perdita di ben 255,41 euro su 12 mensilità nel biennio contrattuale rispetto a quanto già faticosamente ottenuto nel 2006-2007. Infatti, a fronte di un aumento cumulato di 1144,97 euro ora si è sottoscritto il rinnovo con un aumento di 889,56 euro, indennità di vacanza contrattuale compresa (prego chiunque da astenersi dai voli pindarici sulla congiuntura economica o il calo dell’inflazione. La realtà è che i rinnovi contrattuali servono ormai solo a recuperare parte dell’inflazione reale!).

In seguito si prospetta un aumento che può arrivare a 90 euro grazie al contratto aziendale, come peraltro prospettato da un comunicato unitario emanato a livello nazionale a scopo di indottrinamento. Questo spiega che si sono ottenute “risorse aggiuntive destinate alla contrattazione decentrata integrativa, fino a un massimo di 30 euro medie pro capite mensili circa, legate a requisiti economico – finanziari e di virtuosità gestionale da parte degli enti e finalizzate alla valorizzazione professionale ed al miglioramento dei servizi resi ai cittadini e alle imprese”

Purtroppo però il contratto si limita a rendere disponibile, tra le risorse variabili disponibili a livello decentrato

un aumento di 1% del monte salari (1.5% nelle amministrazioni più virtuose), solo nei casi in cui:

· L’Ente Locale non in è "dissesto" e rispetta il "Patto di stabilità"

  • L’Ente Locale rispetta le norme volte al contenimento della spesa di personale
  • L’Ente Locale rispetta uno stringente rapporto tra spese per il personale ed entrate correnti

Chi mi sa dare garanzie sul fatto che sia possibile per il nostro Ente accedere a tali risorse aggiuntive e addirittura quantificarle, considerando anche le difficoltà che esistono a concludere un contratto decentrato come recentemente abbiamo ancora provato in Provincia?

Infine non si può dimenticare che, quando anche i soldi ci saranno, non potranno essere disponibili per tutti ma solo per quel 25% di dipendenti che, a seguito di rigorose valutazioni, avrà conseguito un giudizio eccellente. Per gli altri, nulla o briciole!

Quanto sopra per amore della verità, nella speranza che i sindacati confederali abbandonino la demagogia e i comunicati stampa e riprendano a fare il loro mestiere...