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26 settembre 2012

Con Province accorpate ridurre Regioni


COMPONENTI CISL: BESSONE-SCARZELLO-PUNZI-FEA-ROSSO

DA SITO UPI
  
 
 

Riforme istituzionali: con Province accorpate ridurre Regioni

Castiglione “D’accordo con Caldoro: ridurre il numero e chiarire competenze”“Abbiamo sempre detto che il riordino delle Province dovesse essere considerato solo il primo passo di un percorso generale di riforma delle istituzioni locali. E’ evidente che ora che le Province stanno avviando il percorso di riorganizzazione che le porterà a ridursi quasi della metà nel numero, bisognerà cominciare a lavorare ad una conseguente riduzione del numero delle Regioni”.E’ il commento del Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, alle dichiarazioni del Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, che dal quotidiano Il Mattino lancia la proposta di riorganizzazione delle Regioni.
“Non posso che essere d’accordo con il Presidente Caldoro – prosegue Castiglione - anche perché al termine della riforma delle Province, con la nascita delle nuove grandi aree vaste, saranno diverse le Regioni con dimensione territoriale e demografica inferiore alle Province stesse.
Quando abbiamo presentato al Governo e al Parlamento la nostra proposta di riforma – sottolinea il Presidente dell’Upi - avevamo chiarito che, per avere efficacia, la riduzione delle Province doveva essere considerata solo il primo passo.
Ma non si tratta solo di rivedere confini geografici, perché il tema vero è l’urgenza di riportare le Regioni a svolgere i compiti che sono loro assegnati dalla Costituzione - le funzioni legislative, di coordinamento e programmazione - riportando le funzioni amministrative in capo a Comuni e Province.
Le Regioni invece negli anni sono diventati dei carrozzoni in cui si fa di tutto, direttamente o attraverso la miriade di società che sono state istituite per gestire competenze amministrative tipiche degli enti locali.
Per questo – conclude Castiglione - mi auguro che adesso si possa riprendere quel cammino di autoriforma che lo scorso anno era stato annunciato dalle Regioni, e che invece è stato portato fino in fondo solo dalle Province”.

Roma, 24 settembre 2012

(24-09-2012)
Barbara Perluigi

25 settembre 2012

Riordino Province, il Cal manda un appello alla giunta regionale

RSU CGIL: CLAUDIO BONGIOVANNI, VALTER GIORDANO, GUIDO MARINO, PAOLO ARMANDO E FRANCO FERRARO

Carlo Riva Vercellotti: «Va sollevata la questione della legittimità costituzionale»

Torino - Il Consiglio delle autonomie locali manda un appello alla Regione Piemonte: la giunta ricorra contro la “spendingreview” sugli enti locali. «Chiediamo alla giunta regionale di sollevare la questione di legittimità costituzionale sul decreto legge di 'spendingreview'. Per noi non è accettabile che province e comuni del Piemonte possano essere messi in difficoltà e subire lo stesso trattamento di enti locali meno virtuosi» così il presidente del Consiglio delle Autonomie Locali, Carlo Riva Vercellotti, ha aperto la seduta di venerdì 21 settembre.

All'ordine del giorno la richiesta all'esecutivo regionale di ricorrere presso la Consulta riguardo alcuni aspetti del decreto 95/2012 e una proposta organica di riordino delle province. In particolare, ha sottolineato Riva Vercellotti «pensiamo che non sia necessario un ricorso generico perché alcuni aspetti del provvedimento sono condivisibili». La richiesta, approvata a larghissima maggioranza con due astenuti, chiede di concentrarsi solo su alcuni punti: taglio delle risorse (art. 16 comma 7), disposizioni in materia di personale (art. 16 comma 8), competenze delle province (art. 17 comma 6) e modalità di elezione delle stesse (art. 17 comma 12).

«Esiste una proposta di riordino elaborata da parte dell'Unione province piemontesi che sarà presto formalizzata al Cal - ha annunciato nel corso dell'assemblea Antonio Saitta, presidente della provincia di Torino e presidente vicario dell'Upp – i cui punti salienti sono: accorpamento delle province, ridistribuzione degli uffici di governo, elezione diretta degli organi e sistema elettorale che abbia il consenso di 2/3 dei sindaci».

Per Maria Teresa Armosino, presidente della provincia di Asti, «bisogna entrare nel merito dell'area metropolitana, che non può coincidere con la provincia di Torino. I comuni devono poter decidere se restare o andare altrove. Dobbiamo anche discutere delle modalità di elezione. Inoltre se vogliamo un progetto che voli alto, non possiamo zittire i territori minori». Gli altri interventi della giornata si sono concentrati su questi aspetti della riforma, contestando inoltre i tempi ristretti con cui dovrà essere attuata e la necessità di tenere in considerazione suggerimenti e proposte che arrivano dai comuni.

Il presidente Riva Vercellotti ha annunciato che nei prossimi giorni si riunirà l'Ufficio di Presidenza del Cal per recepire il testo dell'Upp ed elaborare una proposta largamente condivisa per la prossima assemblea del 3 ottobre.

link diretto all'articolo tratto da tribunanovarese

23 settembre 2012

Richiesta incontro con la Presidente

La RSU in vista della seduta del C.A.L. (Consiglio delle Autonomie Locali) che si riunirà a Torino in data 02/10/2012 per discutere sul riordino delle provincie piemontesi, ha fatto richiesta la scorsa settimana di un incontro con la Presidente o un assessore competente.
RSU

Riordino Province: calendario udienze ricorsi al TAR

 RSU CGIL: CLAUDIO BONGIOVANNI, VALTER GIORDANO, GUIDO MARINO, PAOLO ARMANDO E FRANCO FERRARO


Situazione dei ricorsi al T.A.R. del Lazio, per l’annullamento della deliberazione del Consiglio dei Ministri 20 luglio 2012  " Determinazione  ei criteri per il riordino delle province a norma dell'art. 17, comma 2 del D.L. 6/07/2012 n. 95", con richiesta di sospensione dell’efficacia.


UDIENZA PER LA SOSPENSIONE DELL’EFFICACIA GIA’ FISSATA PER IL 26 SETTEMBRE 2012
-          Provincia di Matera – ricorso n. 7029/2012
-          Provincia di Sondrio – ricorso n. 7085/2012

UDIENZA PER LA SOSPENSIONE DELL’EFFICACIA GIA’ FISSATA PER IL 10 OTTOBRE 2012
-          Provincia di Lecco – ricorso n. 7084/2012
-          Provincia di Lodi – ricorso n. 7086/2012
-          Provincia di Treviso – ricorso n. 7109/2012
-          Provincia di Rovigo – ricorso n. 7132/2012

Le quattro Province hanno depositato il 21 settembre 2012 istanza per l’anticipazione al 26.9.2012 della camera di consiglio per la relativa discussione, onde consentirne, in quella sede, la trattazione congiunta con i due ricorsi precedenti.

UDIENZA PER LA SOSPENSIONE DELL’EFFICACIA GIA’ FISSATA PER IL 16 OTTOBRE 2012
-          Provincia di Monza Brianza – ricorso n. 7243/2012

21 settembre 2012

25 le funzioni delegate dalla Regione Piemonte

A cura di Valter Giordano

Riordino delle Province - funzioni e servizi delegati dalla Regione.
(studio tratto dalla Relazione Previsionale e Programmativa della Provincia di Cuneo 2012-2014.)
Sommano a ben 25 le funzioni tuttora delegate dalla Regione Piemonte alle Province Piemontesi, funzioni che, come è noto, impegnano quotidianamente un notevole numero di colleghi.
Ecco, in estrema sintesi, l'elenco delle macro funzioni/servizi delegati dalla Regione (correlate con apposite leggi regionali emanate) al nostro Ente: 
  
1) Regolamento dell’uso delle risorse idriche (Acque)
 
2) Tutela dei corpi idrici, disciplina e controllo degli scarichi

3) Regolamento dell’uso delle risorse energetiche:


 4) Gestione rifiuti e siti da bonificare

5) Inquinamento atmosferico


 6) Tutela della fauna e regolazione dell’esercizio della caccia


7) Antisofisticazione vinicola

8) Agricoltura, sviluppo rurale, caccia e pesca


9) Turismo, agenzie di viaggio e professioni turistiche

10) Formazione professionale

11) Centri per l’impiego e mercato del lavoro

12) Polizia mineraria e autorizzazioni per cave e torbiere e vincolo idrogeologico


13) Protezione civile, prevenzione e previsione dei rischi naturali


14) Polizia amministrativa

15) Promozione di attività culturali e della valorizzazione di beni culturali

16) Interventi sulle politiche sociali

17) Interventi di politica giovanile

18) Interventi a favore dell’immigrazione extracomunitaria

19) Valutazione d’impatto ambientale

20) Compiti in materia di edilizia scolastica


21) Rilascio coordinato di unica autorizzazione ambientale di attività economiche e relativocontrollo (Autorizzazione Integrata Ambientale); Funzioni amministrative per attività a rischiodi incidente rilevante; Interventi e controlli sull’inquinamento acustico, elettromagnetico e
radiazioni ionizzanti; Rilascio autorizzazioni depositi di oli minerali e vendita GPL ad uso domestico; Funzioni di programmazione e coordinamento dei controlli ambientali; Irrogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie ambientali previste dalle norme di settore e gestione relativo contenzioso

22) Funzioni in materia di raccolta tartufi e attività promozionale

23) Norme in materia di pesca

24) Norme in materia di commercio

25) Funzioni in materia urbanistica


20 settembre 2012

Integrazione o.d.g. prossima rsu

Valter Giordano

Aggiungerei ai punti dell'o.d.g.della prossima rsu, peraltro già pubblicati sul blog, i seguenti:

 - Esame comunicato da inviare ai colleghi concernente la sottoscrizione del contratto integrativo aziendale (invito ai singoli ed alle varie componenti della RSU di produrne eventuale copia da esaminare nel corso dei lavori).

-  Individuazione criterio per la nomina del coordinatore RSU. Nomina coordinatore.



19 settembre 2012

Buoni pasto

COMPONENTI CISL: BESSONE-SCARZELLO-PUNZI-FEA-ROSSO

Si comunica quanto trasmesso dal Settore personale:
La cd Spending review, con l'art 5 comma 7 del DL 6/7/2012 n 95, convertito con L n. 135/12, ha stabilito che il valore dei buoni pasto attribuiti al personale del pubblico impiego non possa superare il valore nominale di € 7,00 a decorrere dal 1 ottobre 2012.

Tenuto conto dell'attuale valore facciale dei buoni pasto assegnati al personale provinciale, di importo pari a € 7,50, al fine di ottemperare alla nuova normativa l'Ente è tenuto a procedere alla riduzione dello stesso di € 0,50.

Pertanto, si comunica che i buoni pasto maturati sulle effettive presenze in servizio dal mese di ottobre 2012 avranno il valore nominale rideterminato ad € 7,00, e verranno come di consueto erogati dal secondo mese successivo (dicembre 2012).

- A proposito di ordine del giorno della futura riunione RSU, un punto che ritengo fondamentale da inserire riguarda la conferma o l'abrogazione (chiederei anche alle segreterie di pronunciarsi) della lettera inviata all'ente in cui avevamo chiesto la registrazione delle sedute con la delegazione di parte pubblica, stante la totale assenza della redazione dei verbali di concertazione e contrattazione. Questo dovrebbe essere il primo punto di discussione,
- Un'altro punto sarà l'osservanza del regolamento RSU.

18 settembre 2012

Province: confronto Regioni- Patroni Griffi

A cura di Valter Giordano e Claudio Bongiovanni

link diretto all'articolo

 “E’ stato un incontro tecnico, il governo ha intenzione di proseguire sulla strada del riordino, ma ci sono problemi da risolvere”, lo ha affermato il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Michele Iorio (Presidente della regione Molise), dopo l'incontro del 13 Settembre tra le Regioni e il Ministro della pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi sul riordino delle province. Oltre a Iorio, hanno partecipato all’incontro il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani (Presidente dell’Emilia Romagna), il Presidente della Lombardia Roberto Formigoni, il Presidente del Lazio Renata Polverini, il Presidente della Basilicata, Vito De Filippo, il Presidente della Toscana, Enrico Rossi, il Vicepresidente della Calabria Antonella Stasi, L’assessore della Lombardia, Romano Colozzi e l’Assessore del Lazio, Stefano Cetica.

Tra le questioni poste dai Presidenti delle Regioni, ha proseguito Iorio, "il problema delle piccole regioni, come Molise e Basilicata, che resterebbero con una sola provincia e chiedono di averne due". Ma "abbiamo chiesto anche chiarimenti su alcuni aspetti procedurali - ha proseguito - ad esempio, allo scadere del termine per il riordino, cosa succede alle attuali province?". Inoltre le Regioni hanno chiesto anche delucidazioni "su alcune sfumature relative ai criteri" individuati come presupposto per l'esistenza stessa delle province. ci sono però anche altri problemi - ha evidenziato Iorio - tra i quali, per esempio, il rapporto tra il riordino delle province e il riassetto degli uffici periferici dello stato, il quadro normativo di riferimento, gli effetti dello spostamento dei comuni sulla possibilità di mantenere la provincia. Il governo vuole comunque chiudere tutta la partita entro il 31 dicembre”.
“Al ministro Filippo Patroni Griffi abbiamo cercato di porre le questioni vere che stiamo incontrando nel corso del lavoro per il riordino delle province”: a spiegarlo è il coordinatore della commissione affari finanziari della conferenza delle Regioni, l'assessore della Lombardia Romano Colozzi. “Ho fatto notare al ministro che nelle leggi approvate nulla si dice sui meccanismi fiscali, economici e finanziari che dovranno regolare questa complessa riorganizzazione. le regioni hanno dato la disponibilità ad un proprio contributo che sia coerente con le leggi vigenti, a partire dal federalismo fiscale, in assenza del quale il nuovo processo rischia di nascere con un default. Il ministro - ha concluso Colozzi - ha confermato che i requisiti dimensionali delle nuove province e i termini temporali per il compimento di tutto il processo, saranno quelli che sono già stati definiti dal governo”.
Il governo “intende chiudere entro il 31 dicembre 2012 la riorganizzazione delle Province”, ha confermato il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo (membro dell’ufficio di Presidenza della Conferenza delle Regioni). Come riferito dal ministro, ha spiegato De Filippo, “tutti gli strumenti legislativi, sia nel caso di un decreto legge sia nel caso di un disegno di legge, dovranno puntare a cogliere questo obiettivo”. “Le Regioni hanno chiesto al ministro se possano essere affidate altre funzioni a questi Enti di area vasta - ha proseguito il Presidente della Basilicata - e la risposta e' stata affermativa. Io sono molto preoccupato perché in Basilicata rimarrà una sola amministrazione provinciale. Bisognerà trovare il giusto equilibrio tra lo Stato e questo nuovo Ente: il lavoro, quando, come nel nostro caso, rimane in vita un solo Ente, deve essere ancora più attento e accurato. Il ministro si e' detto d'accordo su questo punto”. A Patroni Griffi ii Presidenti delle Regioni hanno posto anche una serie di altre questioni e soprattutto: cosa accade se la Corte Costituzionale dovesse accogliere i ricorsi presentati da alcune Regioni? A quanto si e' appreso finora nessun Consiglio delle autonomie locali ha completato l'iter sulla riorganizzazione delle vecchie Province.
“E’ stato un confronto serrato con il ministro Patroni Griffi sul riordino delle provincie”, un riordino - sottolinea su twitter il Presidente della Lombardia – che “spetta alle Regioni''. “E' stato un bel confronto” e “si sta ragionando. Abbiamo chiesto questo incontro al ministro - ha spiegato Formigoni - per avere conferma sulla volontà del Governo di procedere al riordino delle Province: vogliamo essere certi che quando le Regioni presenteranno le proposte, queste non verranno modificate. Siamo pronti a proporre un piano complessivo, ma vogliamo che nessuno faccia scherzi e che il processo venga attuato in tutta Italia. Vogliamo, insomma, che il Governo abbia una posizione chiara e che non ci siano colpi di mano. Il Governo - ha concluso - interloquisca a carte scoperte con le Regioni.

Integrazione o.d.g. RSU

A cura di Valter Giordano
Richiesta Integrazione o.d.g.della prossima seduta rsu:
- Richiesta di incontro alla Presidente al fine di chiarire la volontà, posizione dell’Ente riguardo al mantenimento o meno delle funzioni tuttora trasferite alla Provincia di Cuneo dalla Regione Piemonte.

Spending review, tagli ai bilanci: le richieste delle Province

COMPONENTI CISL:BESSONE-SCARZELLO-PUNZI-FEA-ROSSO
da sito UPI

Spending review, tagli ai bilanci: le richieste delle Province


Castiglione “Alleggerire il taglio o sarà il default degli enti”

“I tagli ai bilanci delle Province devono essere ridefiniti e resi sostenibili, altrimenti sarà inevitabile il dissesto degli enti già nel 2012”.

Questa la richiesta che il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, porterà domani nella riunione della Conferenza Stato Città, convocata al Ministero dell’Interno per discutere dei tagli imposti agli Enti locali con la spending review.

Castiglione ricorda che “anche la Corte dei Conti, intervenendo in audizione in Parlamento, ha sottolineato che la preoccupazione maggiore per la finanza dello Stato è il rischio di default degli Enti locali.

Per questo chiederemo al Governo di ascoltare le nostre controproposte, che vanno nella direzione di rendere più omogeno il quadro finanziario di riferimento e coerente e proporzionale il taglio tra tutti i comparti della PA.

Non è pensabile – chiarisce Castiglione - che alle Province sia imposto per gli ultimi 4 mesi del 2012 un taglio di 500 milioni, pari a quello dei Comuni che hanno spese per consumi intermedi nel 2011 otto volte superiori. Anche perché, a differenza che per i Comuni, alle Province non sarà possibile accedere al patto verticale regionale, perché le Regioni sostanzialmente non hanno spazi finanziari sufficienti”.

“Mi auguro - aggiunge il Presidente dell’Upi – che alla riunione di domani, oltra al Ministero dell’Economia, sia presente anche il Commissario Bondi a cui ribadiremo che il problema di fondo sta nell’avere considerato “spesa comprimibile” voci di bilancio che in realtà sono servizi ai cittadini, dai contratti di servizio del trasporto pubblico locale alla gestione ordinaria delle scuole, dalla formazione professionale alla difesa dell’ambiente, compresa la gestione dei rifiuti”.


(18-09-2012)

richiesta inserimento punti all'ODG


Quali nuovi entrati nella RSU abbiamo vissuto con difficoltà  e confusione questi primi mesi di lavoro, troppo carichi di tensioni interne ed esterne.
Secondo noi se si continua così non si va da nessuna parte.

Pensiamo che, in questo momento,  sia necessario lasciare da parte ogni polemica e trovare uno spirito unitario che ci permetta di affrontare i prossimi gravi problemi che già si presentano all'orizzonte.

Vorremmo, pertanto, proporre una riunione plenaria RSU in cui, con spirito costruttivo ed avendo ben presenti la preoccupazione e la confusione dei colleghi che rappresentiamo, si inizi a ragionare sul nostro futuro a breve termine.

Gli argomenti che ci sembrano più urgenti sono: 
1) razionalizzazione e compiti delle Provincie: quali funzioni verranno affidati alle provincie? Che cosa verrà delegato alle province dalla regione Piemonte? Quali misure adottare per evitare l'eventuale mobilità dei dipendenti?
2) trasferimento ATO:  valutazioni logistiche ed organizzative;  ricadute in termini di personale per la perdita dello status di dipendente provinciale.  
 
cordiali saluti,
 
Mauro Rosso, Guido Marino, Giorgio Fea, Paolo Armando
 

17 settembre 2012

Richiesta convocazione RSU.



A cura di Valter Giordano.

Considerato il continuo utilizzo ed aggiornamento del blog,
Propongo la convocazione di una seduta RSU da programmarsi per mercoledì 26 settembre ore 11.30 (l'orario previsto permette di prolungare i lavori fruendo solamente di n. 1 ora di permesso sindacale individuale).

Per ciò che concerne l’ordine del giorno, pregasi completare o segnalare richieste di posticipo/anticipo data/orario della seduta proposta.

Si invita pertanto ciascun collega membro RSU ad inserire altri eventuali punti da dibattere in RSU nella sezione commenti di questo post (in ossequio al regolamento rsu, possibilmente 72 ore prima della convocazione) od ad inviare un'e-mail a rsu@provincia.cuneo.it (seguirà pubblicazione)

Proposta di primo O.d.G. da dibattere nella seduta RSU del 26 settembre 2012:

Punti in discussione:

1) Riordino delle Province: Allocazione delle funzioni e del personale:

Proposta di incontro con i vertici aziendali al fine di verificare la possibilità di incrementare le funzioni da allocare alle Province, questo anche per garantire l’attuale stato occupazionale
Contestuale richiesta all’ente finalizzata a conoscere la posizione dell’esecutivo provinciale innanzi al CAL ed alla Regione Piemonte, specie per ciò che concerne la volontà, o meno, di conservare le funzioni attualmente trasferite/delegate dalla Regione Piemonte alle Province Piemontesi.
  
2) Nomina di rappresentanti  RSU della Provincia di Cuneo in seno al Centro di coordinamento delle RSU delle Province Piemontesi. 



3) ratifica ed approvazione del Contratto integrativo aziendale 2012 (con invito ai membri rsu di inviare eventuali segnalazioni o commenti da dibattere sul tema, in forma scritta, a tutti i componenti RSU, almento 72 ore prima della convocazione della seduta RSU al fine di consentire un’accurata analisi).

Brevi....dall'Ente

RSU CGIL: CLAUDIO BONGIOVANNI, VALTER GIORDANO, GUIDO MARINO, PAOLO ARMANDO E FRANCO FERRARO

 Brevi Notizie dall'Ente "post ferie"



- Ticket restaurant
Con decorrenza 1° ottobre 2012, il nostro buono pasto perde 0,50 euro di valore.
Ciò è dovuto all'entrata in vigore di nuove norme legislative. 
Il valore del nostro ticket restaurant sarà quindi presto portato ad euro 7, con una perdita annuale, al netto delle trattenute fiscali, valutabile, per ogni dipendente, nell’ordine di  circa 55 euro.
Da segnalare come tale importo (euro 7) “entrerà in vigore” anche per i dipendenti della Regione Piemonte (dove a seguito del citato adeguamento già é stato proclamato lo stato di agitazione - perdita di valore annuale stimata per ogni dipendente nell'ordine di c.a € 1.000).


Dotazioni Organiche
Recentemente l’ente ha nuovamente “messo mano alla dotazione organica”.

Da 755 posti si è così passati ora a 734, con una perdita di n. 21 posti.

Da segnalare il potenziamento dell’ufficio legale dell’ente che annovera ora n. 4 avvocati e le seguenti principali riduzioni, ovvero perdite, di orgnaico, ovviamente tutte di segno negativo:

-          N. 1 posto di funzionario direttore amministrativo (cat. D3)
-          N. 3 posti assistenti sociali (cat. D1)

-          N. 6 posti di istruttore amministrativo (cat. C)
-          N. 2 posti istruttore viabilità (cat. C)
-          N. 2 cantoniere specializzato (cat. B3)
-          N. 1 collaboratore amministrativo  (cat B3)
-          N. 1 autista meccanico (B1)
-          N. 1  operaio
-          N. 4 cantonieri (cat B1)

 Part Time:
Con deliberazione della Giunta Provinciale del 5 luglio 2012 è stato approvato il nuovo regolamento del part time.

Assemblea Regionale RSU e RSA enti Provincia

 RSU CGIL: CLAUDIO BONGIOVANNI, VALTER GIORDANO, GUIDO MARINO, PAOLO ARMANDO E FRANCO FERRARO

Cuneo, 17/09/2012

Riceviamo e pubblichiamo:
Le segreterie sindacali regionali CGIL-FP, CISL-Fp e UIL-FPL hanno ora inviato la convocazione di un’assemblea sul tema del riordino delle Province.


L'assemblea si terrà lunedì 8 ottobre 2012, presso la Provincia di Torino, dalle ore 14.30 alle ore 16.30, ed è aperta a tutte le R.S.U. e R.S.A. di CGIL, CISL e UIL delle Province Piemontesi.

Tema dell’incontro il riordino/accorpamento delle Province Piemontesi completo dell'esito degli incontri tenuti dalle segreterie sindacali con il CAL.





15 settembre 2012

Vercelli:Nuova Provincia, la parola passa ai sindaci

 RSU CGIL: CLAUDIO BONGIOVANNI, VALTER GIORDANO, GUIDO MARINO, PAOLO ARMANDO E FRANCO FERRARO
vercelli
15.09.2012 - RIORDINO

Nuova Provincia, la parola passa ai sindaci


La riunione di ieri pomeriggio al museo Borgogna

Entro il 28 settembre ordine del giorno dei Consigli comunali 

R. MAG.

La parola ora passa ai sindaci, che dovranno esprimersi entro breve sulla questione riordino delle Province: Vercelli con Biella, o mega Quadrante. Ieri Riva Vercellotti li ha convocati nella sala conferenze del museo Borgogna affinchè esprimessero un indirizzo chiaro in vista della votazione del 2 ottobre, giorno del Cal decisivo. In quella data la geografia amministrativa del territorio piemontese dovrà essere chiara. Sulla bilancia due possibilità: entrare a far parte della seconda provincia più indebitata d'Italia, dopo quella di Cosenza, oppure ritornare con i cugini biellesi, ipotesi ormai condivisa su entrambi i versanti.
Entro il 28 settembre gli 86 consigli comunali sono invitati ad approvare un ordine del giorno in cui suggellare il ritorno al passato. Ieri sono sfilati davanti al microfono diversi primi cittadini del vercellese: nessun accenno all'ipotesi Quadrante. Molti, invece, hanno espresso il timore di vedersi accollati i debiti dei nuovi "vicini di casa".

Per le Province riordino entro l'anno. Un vademecum con le istruzioni

RSU CGIL: CLAUDIO BONGIOVANNI, VALTER GIORDANO, GUIDO MARINO, PAOLO ARMANDO E FRANCO FERRARO

spending review

Il processo di riorganizzazione degli Enti locali va concluso entro il 31 dicembre: la conferma arriva dal ministro della Pa, Patroni Griffi, nell'incontro che ha avuto oggi con Regioni e Province. 
link diretto all'articolo tratto dal sole24ore
Il processo di riordino delle province va concluso entro il 31 dicembre: la conferma arriva dal ministro della Pa, Patroni Griffi, nell'incontro che ha avuto oggi con Regioni e Province. La riprova che il Governo è intenzionato a concludere il percorso di riorganizzazione è data anche dalla pubblicazione, sul sito del ministero per la Pubblica amministrazione e semplificazione, del vademecum "Le Province: istruzioni per l'uso" realizzato in collaborazione con il Dipartimento delle Riforme istituzionali. Il manuale fornisce chiarimenti su criteri, procedure e tempistica per trasformare le Province in enti di area vasta, ma anche indicazioni sull'istituzione delle Città metropolitane non trascurando le domande più frequenti (Faq).

Province. Ulteriore conferma che l'iter di riforma delle Province sarà concluso a dicembre è arrivato nel tardo pomeriggio dopo una riunione a Palazzo Vidoni con il ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi, e una delegazione dell'Upi.
Il vicepresidente del'Upi e presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, ha spiegato che l'incontro "è stato soddisfacente, soprattutto perché abbiamo ribadito che non rinunceremo al nostro impegno per favorire l'accorpamento innovativo dei nostri Enti in favore della riduzione della spesa pubblica". La proposta di riforma dell'Upi, "è ormai chiaro, consente risparmi migliori rispetto al decreto Salva Italia". Forti di questa convinzione, ha proseguito Saitta, "a Patroni Griffi abbiamo ribadito quanto emerso oggi nell'Ufficio di Presidenza dell'Upi, cioè che vogliamo accelerare il processo di riordino, che verrà fatto in accordo con le Regioni, con le quali stiamo ben operando". Non solo. Le Province hanno anche chiesto che si torni all'elezione diretta, di fatto venuta meno con le nuove norme previste dal decreto 'Salva Italia' che prevedono invece del voto popolare un'elezione di secondo grado da parte dei sindaci e consiglieri. Norme sulla cui costituzionalità dovrà pronunciarsi il 6 novembre la Consulta, alla quale hanno presentato ricorso alcune Regioni. "Gestendo funzioni significative - ha osservato Saitta - bisognerà ripensare la modalità di elezione, questione che non comporta costi". Ma le Province non si fermano qui con le richieste. Mercoledì prossimo, nell'ambito della Conferenza Stato-Città, le Province chiederanno al ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri "un contenimento" dei tagli perchè molte rischiano il dissesto. "A causa dei tagli per 500 milioni di euro per il 2012 previsti dalla spending review - conclude Saitta - molte Province rischiano il dissesto. Mercoledì alla Cancellieri parleremo della situazione grave e chiederemo un contenimento dei tagli".
Date importanti per la riforma, ha rilevato ancora Saitta, saranno il 3 ottobre, termine ultimo per la presentazione da parte dei Cal delle loro ipotesi di riorganizzazione, e il 24 dello stesso mese per il parere delle Regioni.
D'altronde il presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione, aveva dichiarato questa mattina, al termine della riunione dell'Ufficio di presidenza dell'Upi cui hanno preso parte anche i presidenti delle Upi regionali, che per le province il processo di riordino è ormai avviato. "L'Upi nazionale e le Upi regionali sono impegnate affinché si concluda nei tempi definiti dalla legge nel pieno rispetto delle procedure e dei termini indicati. Le nuove province che nasceranno da questo riordino, con funzioni chiare e definite, potranno rispondere a pieno al ruolo di istituzioni di governo di area vasta". "Da questo incontro è emerso che, dovendo gestire un processo molto complesso che impatta direttamente sulla vita delle comunità e che si pone l'obiettivo di migliorare e modernizzare il sistema di governo locale, le Upi regionali - ha annunciato Castiglione - stanno lavorando in accordo con i Comuni e le Regioni per definire l'assetto delle nuove Province e presentare proposte fortemente condivise dai territori".
Il percorso necessariamente procede seguendo quanto disposto dalla legge 135/2012, sia per quanto attiene alla tempistica, sia per i parametri indicati. In alcune Regioni lo stato del dibattito è molto avanzato, in altre, anche per le problematiche legate alla istituzione delle Città metropolitane, i nodi da affrontare sono diversi. Certo è - ha sottolineato il Presidente Castiglione - che i tagli ai bilanci imposti dalla spending review inseriscono gravi criticità nel percorso di riforma , perché, come la stessa Corte dei Conti ha denunciato, il default degli enti è ormai certo. E gestire gli accorpamenti delle Province con i bilanci in dissesto è quasi impossibile".

Regioni. Ma le Regioni da parte loro vogliono certezze sulle norme, chiarezza sulla possibilità o meno che l'iniziativa dei Comuni possa di fatto cambiare le carte in tavola modificando i confini provinciali e chiarimenti sulla scelta del provvedimento normativo che il governo adotterà per concludere il percorso di riorganizzazione. Sono queste alcune delle principali questioni poste sul tavolo sempre oggi pomeriggio dalle Regioni, nell'incontro tra una delegazione di governatori e il ministro per la Pa, Patroni Griffi. "E' stato un incontro tecnico, il governo ha intenzione di proseguire sulla strada del riordino, ma ci sono problemi da risolvere", lo ha affermato il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Michele Iorio (Presidente della regione Molise). Tra le questioni poste dai Presidenti delle Regioni, ha proseguito Iorio, "il problema delle piccole regioni, come Molise e Basilicata, che resterebbero con una sola provincia e chiedono di averne due". Ma "abbiamo chiesto anche chiarimenti su alcuni aspetti procedurali - ha proseguito - ad esempio, allo scadere del termine per il riordino, cosa succede alle attuali province?". Inoltre le Regioni hanno chiesto anche delucidazioni "su alcune sfumature relative ai criteri" individuati come presupposto per l'esistenza stessa delle province. Ci sono però anche altri problemi - ha evidenziato Iorio - tra i quali, per esempio, il rapporto tra il riordino delle province e il riassetto degli uffici periferici dello stato, il quadro normativo di riferimento, gli effetti dello spostamento dei comuni sulla possibilità di mantenere la provincia. Il governo vuole comunque chiudere tutta la partita entro il 31 dicembre".
"Al ministro Filippo Patroni Griffi abbiamo cercato di porre le questioni vere che stiamo incontrando nel corso del lavoro per il riordino delle province": a spiegarlo è il coordinatore della commissione affari finanziari della conferenza delle Regioni, l'assessore della Lombardia Romano Colozzi. "Ho fatto notare al ministro che nelle leggi approvate nulla si dice sui meccanismi fiscali, economici e finanziari che dovranno regolare questa complessa riorganizzazione. le regioni hanno dato la disponibilità ad un proprio contributo che sia coerente con le leggi vigenti, a partire dal federalismo fiscale, in assenza del quale il nuovo processo rischia di nascere con un default. Il ministro - ha concluso Colozzi - ha confermato che i requisiti dimensionali delle nuove province e i termini temporali per il compimento di tutto il processo, saranno quelli che sono già stati definiti dal governo".

13 settembre 2012

Province, il riordino si complica




RSU CGIL: CLAUDIO BONGIOVANNI, VALTER GIORDANO, GUIDO MARINO, PAOLO ARMANDO E FRANCO FERRARO

Fonte articolo stampa: italia oggi

I tempi per il riordino delle province sono molto più lunghi e complessi di quelli desumibili dal decreto sulla spending review.
Uno slittamento dell'attuazione del riordino non è tanto causata dalla mancata adozione del dpcm che, ai sensi dell'articolo 17, comma 6, della legge 135/2012 avrebbe dovuto specificare quali delle funzioni conferite dallo stato alle province, nelle materie di potestà legislativa esclusiva statale, dovessero andare ai comuni, quanto per l'oggettiva complicazione dell'intera procedura.
In molti hanno sottovalutato, probabilmente, il contenuto del comma 9 sempre dell'articolo 17 della legge 135/2012, ai sensi del quale «la decorrenza dell'esercizio delle funzioni trasferite ai sensi del comma 6 è inderogabilmente subordinata ed è contestuale all'effettivo trasferimento dei beni e delle risorse finanziarie, umane e strumentali necessarie all'esercizio delle medesime».
Si tratta di una norma di cautela, che di fatto sospende ad libitum l'operatività dell'intera manovra. In termini astratti, il comma 9 è ineccepibile. Le funzioni delle province comportano ovviamente una spesa simmetrica. Non è pensabile che i comuni destinatari possano acquisirle senza i mezzi necessari a farvi fronte. Quindi, anche laddove dovesse essere adottato il provvedimento che formalmente elenchi quali funzioni transiteranno dalle province ai comuni, operativamente la traslazione non partirà se prima non si realizzano le condizioni imposte dal comma 9.
Ma qui vengono i nodi al pettine, che fin qui non si sono voluti affrontare. Un primo problema è dato dalla fissazione di criteri di riparto. Le province sono 109, i comuni oltre 8.100. Risulta facilmente comprensibile quanto difficile sia reperire un criterio convincente per frammentare da pochi a tantissimi enti le funzioni gestite. Ciò rende complicatissimo spostare il personale. I dipendenti delle province sono 56 mila, dividendoli per tutti i comuni a ciascuno in media ne arriverebbero circa 7. Un po' poco per gestire le funzioni. Per altro, non tutti i dipendenti passeranno, perché resteranno alle province quelli addetti alle funzioni fondamentali che la spending review ha lasciato loro.
C'è, poi, il problema più rilevante, quello dei finanziamenti. È evidente che per assicurare ai comuni le entrate necessarie a svolgere le nuove funzioni, si deve modificare l'ordinamento tributario locale. La gran parte delle entrate provinciali derivano dal fondo sperimentale di riequilibrio (che sarà per altro fortissimamente tagliato) e dall'imposta sulle trascrizioni delle compravendite dei veicoli (oltre ad alcune addizionali). Per garantire ai comuni le risorse necessarie occorre modificare profondamente il sistema dei trasferimenti statali, nonché i soggetti titolari delle imposte sul gettito. L'operazione è estremamente complicata sempre perché invece di accentrare le funzioni da molti a pochi enti, le si frammenta da pochi a tantissimi.
Il rischio fondatissimo è che i comuni dovranno sopportare nuove competenze, senza nuovo personale in numero adeguato e con entrate insufficienti. Il che peggiorerebbe ulteriormente la situazione dei bilanci, già messi in crisi dal taglio a regime di 2,5 miliardi, cui se ne potrebbero aggiungere altri 7,8, come si prevede per la fase 2 della spending review.
Analoghi problemi si pongono per le funzioni conferite alle province dalle regioni, nell'ambito delle potestà legislative regionali, considerando che non tutte tali funzioni conferite dalle regioni sono totalmente finanziate da trasferimenti regionali. Al contrario, detti trasferimenti sono sempre parziali, per altro ridotti negli anni, sicché le province hanno dovuto spesso sopperire con le entrate proprie alle incombenze assegnate loro dalle regioni. L'esempio più eclatante è dato dalla gestione del trasporto scolastico per alunni disabili, che costa centinaia di migliaia di euro l'anno per singola provincia, assegnato dalle regioni senza mai aver attribuito, però, un corrispondente trasferimento. Far quadrare i conti e individuare criteri sostenibili per il passaggio di risorse e personale richiederà tempi lunghi.


Riordino Province: la posizione della Presidenza UPI


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Riordino Province: la posizione della Presidenza UPI

Castiglione “Impegno ad attuare il processo nei tempi stabiliti e nel pieno rispetto della legge. Ma i tagli ai bilanci compromettono il percorso”

“Il processo di riordino delle Province è ormai avviato. L’Upi nazionale e le Upi regionali sono impegnate affinché si concluda nei tempi definiti dalla legge nel pieno rispetto delle procedure e dei termini indicati. Le nuove province che nasceranno da questo riordino, con funzioni chiare e definite, potranno rispondere a pieno al ruolo di istituzioni di governo di area vasta”.

Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, al termine della riunione dell’Ufficio di presidenza dell’Upi cui hanno preso parte anche i Presidenti delle Upi regionali, convocata per monitorare lo stato del dibattito sui territori in merito al riordino delle Province.

“Da questo incontro è emerso che, dovendo gestire un processo molto complesso che impatta direttamente sulle vite delle comunità e che si pone l’obiettivo di migliorare e modernizzare il sistema di governo locale, le Upi regionali stanno lavorando in accordo con i Comuni e le Regioni per definire l’assetto delle nuove Province e presentare proposte fortemente condivise dai territori.

Il percorso necessariamente procede seguendo quanto disposto dalla legge 135/2012, sia per quanto attiene alla tempistica, sia per i parametri indicati. In alcune Regioni lo stato del dibattito è molto avanzato, in altre, anche per le problematiche legate alla istituzione delle Città metropolitane, i nodi da affrontare sono diversi.

Certo è – sottolinea il Presidente Castiglione - che i tagli ai bilanci imposti dalla spending review inseriscono gravi criticità nel percorso di riforma , perché, come la stessa Corte dei Conti ha denunciato, il default degli enti è ormai certo.

E gestire gli accorpamenti delle Province con i bilanci in dissesto è quasi impossibile”.

Nel pomeriggio, una delegazione della Presidenza dell’Upi composta dal Vice Presidente Vicario Antonio Saitta, Presidente della Provincia di Torino, dal Vice Presidente Massimo Ferrarese, Presidente della Provincia di Brindisi, dal Presidente del Consiglio Direttivo, Fabio Melilli, Presidente della Provincia di Rieti e dal Presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, incontrerà a Palazzo Vidoni il Ministro della Pubblica Amministrazione e della Semplificazione Filippo Patroni Griffi, per riportare al Governo lo stato di attuazione del processo di riordino nei territori.

Intanto il Ministero della Pubblica Amministrazione ha diffuso oggi il volume Province Istruzioni per l'uso, scaricabile al link

http://www.funzionepubblica.gov.it/media/1001068/le_province_istruzioni_per_luso.pdf



 

11 settembre 2012

Province del Piemonte, si va verso il ricorso


RSU CGIL: CLAUDIO BONGIOVANNI, VALTER GIORDANO, GUIDO MARINO, PAOLO ARMANDO E FRANCO FERRARO


link all'articolo edito da lastampa
Vercelli
11.09.2012 - SPENDING REVIEW

Province, si va verso il ricorso


La sede della Provincia: il Piemonte, con altre Regioni, prepara il ricorso contro la legge 135

E al Cal si rafforza l'ipotesi Vercelli-Biella

r. mag.

Riordino delle Province e decreto sulla spending review: due questioni spinose che si stanno sempre più intrecciando in questo avvio di settembre, tra prime riunioni del Cal e serrati faccia a faccia. Ieri c'è stata la prima seduta del Consiglio delle autonomie locali dopo la pausa estiva, congiunta con il Consiglio regionale. Dalla quale è emersa sempre più l'ipotesi di un accorpamento tra Vercelli e Biella. Non solo da chi si è dichiarato fin da subito favorevole al ritorno al passato, ma anche da parte di chi tiene le redini in Regione: nessuna dichiarazione esplicita, ma un velato orientamento verso l'unione Bi-Vc. La questione del riordino, tuttavia, è rimasta ai margini. L’attenzione era puntata sui presunti vizi di incostituzionalità della legge 135: insieme ad altre regioni, i piemontesi stanno preparando un ricorso che avrà l’appoggio autorevole del governatore del Piemonte Cota, che ieri si è detto pronto a una battaglia davanti alla Corte.

Province: giovedi' riunione a Roma presidenti Upi regionali


RSU CGIL: CLAUDIO BONGIOVANNI, VALTER GIORDANO, GUIDO MARINO, PAOLO ARMANDO E FRANCO FERRARO

11 Settembre 2012 - 12:52

link diretto all'articolo

(ASCA) - Roma, 11 set - Riunione congiunta dell'Ufficio di Presidenza dell'Upi insieme ai Presidenti delle Upi regionali il 13 settembre prossimo, a Roma, a partire dalle 11. Un incontro fissato per fare un primo punto sullo stato di avvio del confronto sui territori sulla riorganizzazione delle Province stabilita con la legge 135/2012 varata il 7 agosto scorso. ''In tutte le Regioni - sottolinea il Presidente dell'Upi Giuseppe Castiglione - si e' entrati nella fase operativa e, laddove questi organismi sono operativi, sono stati calendarizzati i lavori dei Consigli delle Autonomie Locali. Da qui alle prossime settimane saranno gia' pronte le prime proposte, in linea con i tempi indicati dalla legge.

Nella riunione di giovedi' prossimo vogliamo tracciare un primo quadro generale sullo stato di avanzamento delle ipotesi operative sui territori, per verificare quali siano le principali criticita' e trovare le possibili soluzioni.

Il riordino delle Province e l'istituzione delle Citta' metropolitane avviate con gli articoli 17 e 18 della spending review - sottolinea poi Castiglione - rappresentano una occasione importante per avviare, a partire dalle Province, una riforma della pubblica amministrazione locale. E' evidente che, perche' questo processo determini i risultati sperati e non si traduca in una contesa tra campanili, e' necessario assicurare il massimo coinvolgimento delle comunita' e la massima collaborazione tra tutte le istituzioni, Regioni Province e Comuni. La legge varata apre spazi importanti affinche' il riordino avvenga con il concorso di tutti''.

Per aggiornare il Governo sullo stato di avanzamento delle ipotesi di riordino delle Province, il Presidente Castiglione ha chiesto al Ministro Patroni Griffi un incontro, da tenersi presumibilmente nel pomeriggio del 13 settembre stesso, al termine dei lavori dell'Ufficio di Presidenza dell'Upi .

rus

Consiglio Regionale e Cal sugli enti locali

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Consiglio Regionale e Cal sugli enti locali


La seduta di Consiglio regionale congiunta con il Cal di lunedì 10 settembre è stata dedicata interamente a una prima discussione sullo stato degli enti locali in seguito all’approvazione del decreto 95/2012 sulla c.d. “spendingreview”.

Dopo l’intervento del presidente del Consiglio Valerio Cattaneo che ha evidenziato come “ci sia da rammaricarsi che il legislatore non abbia voluto o potuto affrontare il problema del riassestamento della amministrazione locale in modo organico e che, dietro la spinta dell’urgenza dettata dalla crisi finanziaria internazionale, si sia arrivati a una decretazione d’urgenza che oggi pone tempi limitati e altrettanto limitati margini di iniziativa alle autonomie locali”, il presidente della Giunta Roberto Cota ha comunicato la volontà di fare ricorso contro il decreto nella parte in cui prevede il riordino degli enti locali.

Il presidente del Cal, Carlo Riva Vercellotti ha sottolineato la possibilità di un ricorso “sull’introduzione del sistema di elezione indiretta dei nuovi organismi”, aspetto su cui si sono concentrati numerosi interventi nella giornata, così come “sull’articolo 16 che prevede in Piemonte tagli maggiori rispetto a realtà che sono state meno virtuose di noi”.

Il presidente della provincia di Torino, Antonio Saitta, ha evidenziato che “la nostra proposta di riforma è diventata la proposta nazionale ed è stata inserita nel decreto. L’elezione indiretta esaspera i localismi, mentre solo l’elezione diretta permette di prendere decisioni politiche importanti”.

Il tema dei tagli è stato ripreso anche dal capogruppo del Pdl Luca Pedrale quando dichiara che “siamo di fronte a un vero paradosso di subire i tagli maggiori rispetto a realtà dove la gestione non è stata virtuosa” mentre per il capogruppo della Lega Nord Mario Carossa “ancora una volta il Nord è stato penalizzato da riduzioni finanziarie ingiustificate. Inoltre, senza un’elezione diretta, chi avrebbe potuto prendere una decisione importante come la costruzione del termovalorizzatore?”.

“Le province non possono diventare soggetto di area vasta, senza giunta – ha spiegato il capogruppo Pd Aldo Reschigna - si rischia il centralismo regionale. Se si vuole fare ricorso sul sistema elettorale siamo d’accordo, ma nulla che rallenti il riordino del sistema istituzionale necessario vista la situazione del nostro paese”. Concetto ripreso da Andrea Buquicchio e Tullio Ponso (Idv) quando affermano che “il riordino deve essere fatto con criterio, prestando attenzione ai profili di incostituzionalità e con un occhio agli sprechi. Istituiamo la città metropolitana e tre province come fatto per le aziende sanitarie”.

“Non possiamo accettare la morte delle province per inedia – ha spiegato Gianluca Vignale (Progett’Azione) – perché ci sono realtà dove non si sa se si approveranno i bilanci o se si chiederà intervento del commissario. Queste scelte non verranno fatte dal parlamento ma per decreto della presidenza del consiglio”.

La questione della responsabilità è stata ripresa da tutti gli altri presidenti di provincia che hanno evidenziato la “drammaticità della situazione finanziaria, tema ormai ricorrente. Non possiamo andare alla deriva ed essere screditati come amministratori per colpe non nostre”.



10 settembre 2012

Presidente Cal: "Province, Vercellotti: "Il Piemonte è penalizzato più di altri"

RSU CGIL: CLAUDIO BONGIOVANNI, VALTER GIORDANO, GUIDO MARINO, PAOLO ARMANDO E FRANCO FERRARO

Oggi, 10 settembre, si é per la seconda volta riunito il Cal Piemonte.

torino today :

Il Piemonte esce male dalla spending review. Più di altri è stato penalizzato". Lo ha detto Carlo Riva Vercellotti, presidente del consiglio delle autonomie locali (Cal), oggi a Torino


Il Presidente del Consiglio delle Autonomie Locali (Cal), Carlo Riva Vercellotti, è oggi in visita a Torino. Tema caldo in questi giorni è il riordino delle Province. Vercellotti, che ha partecipato ad una seduta congiunta con il consiglio regionale ha commentato che "il Piemonte esce male dalla spending review. Più di altri è stato penalizzato".
"I tagli - ha aggiunto - saranno maggiori in Piemonte rispetto ad aree dove si annidano sprechi senza controllo. Se i criteri non saranno modificati, le nostre Province andranno in dissesto entro un paio d'anni". Riva Vercellotti ha spiegato che è allo studio la possibilità di un ricorso contro le procedure di riordino delle Province e contro la norma che prevede l'elezione indiretta degli organi amministrativi dell'ente

Vercelli: Nuove Province, incontro tra i sindaci

RSU CGIL: CLAUDIO BONGIOVANNI, VALTER GIORDANO, GUIDO MARINO, PAOLO ARMANDO E FRANCO FERRARO


Provincia di Vercelli.

Convocato per venerdì al museo Borgogna

10/09/2012 
R. MAG.

Non solo associazioni e ordini professionali: ora anche gli 86 sindaci del Vercellese sono chiamati ad esprimere il parere sulla questione dell'accorpamento delle Province. Carlo Riva Vercellotti ha riunito i capigruppo in Consiglio provinciale, unanimi - mai come in questo caso - nella volontà di ricongiungere Vercelli con Biella. Pdl, Lega, Pd, Idv e Gruppo misto hanno firmato un documento con cui invitano i primi cittadini di Bassa e Valsesia ad un incontro per discutere sulle azioni da intraprendere e per capire qual è la tendenza di ogni singola amministrazione locale sul tema del riordino dei distretti. L'appuntamento è previsto per venerdì alle 17,30 nella sala conferenze del museo Borgogna a Vercelli.
Ciò che pare assodato da tempo, invece, è la volontà di decine di enti del territorio nel ritornare in una Provincia federata con Biella e scartare a priori un'ipotesi di Quadrante. Non solo affinità socio-economiche tra i due territori: parlano anche di pertinenze e autorità in comune tra i due distretti. «Come ulteriore prova, anche alla luce delle future competenze in campo ambientale - dicono Confindustria, Cassa di Risparmio e Camera di commercio -, sottolineiamo che i due enti hanno in comune l'area giacimentologica di Valledora, situata tra Cavaglià, Alice Castello e Santhià, conosciuta per il particolare pregio dei giacimenti di inerti e oggetto di un'intensa attività

Cota, ridisegno Province? Solo accademia

RSU CGIL: CLAUDIO BONGIOVANNI, VALTER GIORDANO, GUIDO MARINO, PAOLO ARMANDO E FRANCO FERRARO

Consiglio regionale e Cal discutono del decreto di riordino

10 settembre, 11:16
(ANSA) - TORINO, 10 SET - ''Parlare di riordino delle Province e' un esercizio accademico. I decreti del governo hanno le hanno spogliate di molte competenze ed imposto forti tagli'': lo ha detto il governatore Roberto Cota durante la seduta congiunta del consiglio regionale e del Consiglio delle autonomie locali.

''Fare il presidente di Provincia - ha aggiunto - oggi e' oggettivamente impossibile. Oggi non riescono nemmeno a chiudere i bilanci: non hanno le risorse. Siamo alla liquidazione di questi enti''.

07 settembre 2012

l'Upi scrive al Presidente dell'Istat Giovannini in merito alla riforma delle Province


RSU CGIL: CLAUDIO BONGIOVANNI, VALTER GIORDANO, GUIDO MARINO, PAOLO ARMANDO E FRANCO FERRARO

dall'Upi..

Castiglione "Supportare le Province con i dati certificati del censimento"
Inizia la fase di definizione delle nuove Province, avviata con le norme di riordino contenute nella Legge 135/2012, la spending review. Fondamentali in questo percorso saranno i dati dell'ultimo censimento, che, secondo la legge, dovranno essere i dati Istat relativi all'ultimo censimento ufficiale, comunque disponibili alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto stesso. Saranno quelli infatti i dati di riferimento rispetto ai quali ci si dovra' confrontare per individuare con certezza le aree vaste con più' di 350 mila abitanti e oltre 2.500 chilometri quadrati. Per questo il Presidente dell'Upi Giuseppe Castiglione ha inviato una lettera al Presidente dell'Istat, Luigi Giovannini, affinché l'Istituto possa  "offrire la disponibilità a fornire il supporto necessario alle Province, alle loro Unioni regionali e ai Consigli regionali delle autonomie locali sui dati certificati comunque disponibili nell'ambito delle statistiche ufficiali, nel caso in cui ci sia una richiesta in tal senso".
"Con le norme di riordino delle Province - scrive Castiglione a Giovannini - si e' avviata una profonda riforma delle istituzioni provinciali con l'individuazione delle funzioni fondamentali di area vasta e l'avvio di un percorso di revisione delle circoscrizioni territoriali di area vasta che porterà alla riduzione del numero delle Province, all'istituzione delle città metropolitane e ad un complessivo riordino delle amministrazioni pubbliche nel territorio.
Tutte le Province italiane in questi giorni sono impegnate nei territori per arrivare, entro il prossimo 2 ottobre, alla condivisione di ipotesi di riordino delle circoscrizioni provinciali, nell'ambito dei Consigli regionali delle autonomie locali,  che tengano conto dei criteri stabiliti dal governo e, allo stesso tempo, siano effettivamente sostenibili nei territori.
Ma in alcuni casi, come per esempio quello di Arezzo, la provincia non rientrerebbe nei criteri previsti dal Governo in base ai dati provvisori del censimento sulla popolazione 2011, mentre dai dati anagrafici risulterebbe che i residenti della provincia supererebbero la soglia di 350.000 abitanti" .
Da qui la richiesta all'Istat a fornire il supporto necessario alle Province: a questo scopo l'Upi garantirà la piena disponibilità del CUSPI e degli Uffici di statistica delle Province ad affiancare e sostenere l'Istat in questo impegno.

(06-09-2012)
Redazione Upi

06 settembre 2012

LA RIFORMA DELLE PROVINCE E LE CITTA' METROPOLITANE


COMPONENTI CISL: BESSONE-SCARZELLO-PUNZI-FEA-ROSSO

WORLD URBAN FORUM: LA RIFORMA DELLE PROVINCE E LE CITTA' METROPOLITANE

Castiglione "Tagli insostenibili. Il Governo intervenga con la Legge di stabilita"

"I bilanci delle Province non reggeranno i tagli: da qui al 2013 tutti gli enti rischiano il dissesto. Il Governo deve comprendere che questa e' una emergenza su cui si deve intervenire subito". Lo ha detto il Presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione intervenendo al World Urban Forum in corso a Napoli. "Abbiamo iniziato un monitoraggio tra le Province, per capire cosa sta accadendo con la riapertura delle scuole. Dalle prime verifiche e' evidente la grande difficolta che gli Enti stanno attraversando per assicurare i servizi scolastici, tanto che molti si sono visti costretti a chiudere le scuole nel pomeriggio, per abbattere i costi di manutenzione. Ma cosi a pagare i disagi sono i cittadini, le famiglie, gli studenti". Il Presidente ha poi ribadito la richiesta avanzata al Governo di intervenire a modificare i tagli "La prossima settimana - ha detto - abbiamo una riunione importante della Conferenza Stato città a cui abbiamo chiesto sia presente anche il Commissario Bondi. Ci aspettiamo di potere definire con lui una nuova agenda dei lavori, che ci permetta davvero di fare un quadro reale delle ripercussioni dei tagli e delle possibili soluzioni in modo da aprire su questo fronte un confronto leale con il Governo. Confronto che su questi temi fino ad oggi è mancato"

Castiglione si è poi soffermato sul tema della riforma delle Province avviata con la spending review dal Governo Monti. "Noi - ha detto - crediamo fortemente nella possibilità che la riorganizzazione introdotta con l’articolo 17 della spending review possa rappresentare una riforma epocale per l’amministrazione dei governi locali. C’è però una questione che per noi resta dirimente e su cui aspettiamo anche di conoscere il giudizio della Corte Costituzionale che si pronuncerà il 6 novembre prossimo: il modello elettorale che si vorrà adottare per le nuove Province. Lo dico con chiarezza: è del tutto impossibile immaginare che grandi Province, chiamate ad amministrare territori cosi vasti come quelle che nasceranno dopo il riordino, non siano governate da persone elette dai cittadini ma da rappresentanti nominati dalla politica. Pensare di trasformare le Province in enti di secondo livello, sul modello di quei consorzi di comuni che hanno sempre fallito, sarebbe come condannare all’immobilità e impedire lo sviluppo delle aree vaste del Paese. Per questo ci aspettiamo che il Parlamento, dopo il responso della Consulta e dopo che il Governo avrà varato la legge di riordino delle Province, avvii il dibattito sul modello elettorale e riconsegni ai cittadini, come giusto, la possibilità di scegliere chi debba amministrarli".

Anche sulle Città metropolitane il Presidente dell'Upi ha sottolineato come "l'articolo 18, che da il via ad un percorso che alcune aree del Paese aspettano da decenni, va colto positivamente, perché può essere l’occasione per offrire un sistema di governance più moderno ed efficiente alle aree in cui vive il 31% della popolazione nazionale e si produce il 34% del nostro PIL. Le città metropolitane avranno infatti anche la responsabilità, e la capacità di agire da motori di sviluppo per la ripresa del Paese, collegandosi all’Unione europea e cogliendo a pieno tutte le opportunità che verranno messe a disposizione per le grandi aree urbane nella futura programmazione dei fondi comunitari. Dall'Agenda digitale alle infrasturrure, dalle politiche energetiche alla promozione della banda larga: le grandi aree urbane sarnno al centro delle politiche europee da qui al 2020 e per cogliere le occasioni che la nuova programmazione offre le nuove istituzioni saranno indispensabili".