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Archivio blog - posta a rsu@provincia.cuneo.it

31 gennaio 2015

Grazie al presidio si parla della nostra Provincia in un servizio a carattere nazionale

Grazie alla partecipazione attiva di moltissimi colleghi, siamo come Provincia saliti alla ribalta nazionale.
Ci ha infatti contattato il “fatto quotidiano” che ha recentemente pubblicato il seguente articolo di cui
puoi prendere visione cliccando sul titolo:
 

30 gennaio 2015

link circolare funzione pubblica

http://www.funzionepubblica.gov.it/media/1223980/circolare_1_2015.pdf

Incontro regione - sindacati su riforma province





Torino, 30/01/2015

Sì è tenuto ieri l'incontro delle organizzazioni sindacali e delle RSU delle province con la Regione Piemonte, in vista della riunione dell'osservatorio regionale previsto per oggi.

Il vice presidente Reschigna, richiamandosi a quanto emerso nella giornata di ieri nel corso dell'osservatorio nazionale, ha tenuto a sottolineare il principio per il quale il personale che opera su funzioni regionali verrà preso in carico dalla Regione Piemonte. Anche per questo motivo ha preannunciato la sostituzione del disegno di legge regionale, presentato a dicembre, che si basava unicamente su principi generali che prevedevano la conferma delle deleghe alle province, con un nuovo disegno di legge, di maggior dettaglio e coerente con le previsioni della legge Delrio e della legge di stabilità. Ha comunicato inoltre che la Regione procederà, a brevissimo, alla definizione, provincia per provincia, del quadro del personale che svolge funzioni regionali.

Le organizzazioni sindacali, hanno evidenziato come le problematiche relative al riordino discendano innanzitutto dai tagli alle risorse imposti dal governo, ma chiamino anche direttamente in causa gli altri livelli istituzionali, tra cui le regioni, per le parti che gli competono. Hanno quindi ribadito la necessità di aprire in tempi rapidi un confronto trasparente sulla base di dati certi, sia relativi al numero dei dipendenti interessati che alle risorse correlate, finalizzato a trovare idonee soluzioni per la tutela di tutti i posti di lavoro, oltre che dei servizi.

A garanzia di questo hanno esplicitamente chiesto che la Regione si riprenda in carico tutte le funzioni delegate e relativo personale.

Le RSU presenti hanno anche ribadito la necessità di tenere in particolare considerazione la situazione delle province in dissesto o in predissesto e hanno chiesto quali possano realisticamente essere le possibilità per gli enti di vedere riconosciuti i propri crediti nei confronti della Regione. Particolare attenzione è stata richiesta in merito alla specificità montana, in relazione alla possibilità reale di poter effettivamente esercitare le eventuali funzioni aggiuntive previste da questo riconoscimento.

La parte sindacale ha tratto dall'incontro un'impressione sostanzialmente positiva per ciò che riguarda la disponibilità manifestata dalla Regione sul confronto, con il superamento dell'originaria impostazione del disegno di legge regionale; ritiene tuttavia che le tempistiche particolarmente strette e la strutturale carenza di risorse determinino la necessità di mantenere alto il livello di attenzione e di mobilitazione affinché il principio condiviso della tutela dei servizi e dell'occupazione sia efficacemente perseguito da tutti i soggetti istituzionali coinvolti, Governo compreso, ciascuno per la propria parte di responsabilità.

FP CGIL PIEMONTE CISL FP UIL FPL

Giovanni Esposito Santina Pantano Roberto Scassa

La Fedeltà su mobilitazione permanente


29 gennaio 2015

Dipartimento Funzione Pubblica bozza non definitiva su attuazione riordino province

Ecco di seguito il link dell'articolo del quotidiano del Sole 24 Ore enti locali & p.a. riguardante la bozza non definitiva del Dipartimentio della Funzione Pubblica a cui collegarsi::

Articolo quotidiano enti locali su bozza Funzione Pubblica inerente attuazione riordino province

Link diretto alla bozza

Bozza Funzione Pubblica riordino province

28 gennaio 2015

Province Legge stabilità Osservatorio Comunicato Stampa CGIL - CISL - UIL 28/01/2015


COMPILA IL MODULO PER L'ADESIONE AL PRESIDIO



MESE DI FEBBRAIO - 1° TURNO PROGRAMMATO
 DA LUNEDI 2 FEBBRAIO A VENERDI' 13

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PROSEGUI INSERENDO LA TUA DISPONIBILITA'

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SERVIZIO VIDEO "SULLA SITUAZIONE PROVINCE" emittente la 7

27 GENNAIO 2015

PUOI RIVEDERE IL SERVIZIO "SULLE PROVINCE" ANDATO IN ONDA SU LA 7
NEL CORSO DELLA TRASMISSIONE DIMARTEDI'  27 GENNAIO 2015 ORE 21

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25 gennaio 2015

Servizio Video Rai Parlamento - Dalla Provincia di Asti

- Intervista RAI tema Province -24/01/2015
Rai Parlamento - Il fronte caldo delle province - da Settegiorni
clicca qui per il link 

Provincia di Asti:

La Nuova Provincia - Asti


- “Mettono in gioco il futuro di oltre trecento famiglie”

Provincia ancora proteste - La Guida del 23/01/2015

Articolo edito dal Settimana La Guida di venerdì 23 gennaio 2015.
Clicca sull'immagina per una lettura facilitata


Articolo edito da La Stampa del 22 gennaio 2015

clicca sull'immagine per una visione facilitata

18 gennaio 2015

Province Il disastro dei fatti, negato da propaganda e corifei

Province Il disastro dei fatti, negato da propaganda e corifei. un articolo di Luigi Oliveri tratto da rilievoaiaceblogliveri. Terra bruciata, disastro, macerie, deserto. Le conseguenze pratiche della riforma delle province, ora che è entrata a regime, anche attraverso gli aggravamenti della legge di stabilità, sono sotto gli occhi di tutti. Nessuna provincia in grado di approvare il bilancio di previsione 2015, moltissime ad aver sforato il patto di stabilità 2014, diverse in pre-dissesto, due in dissesto (ma al dissesto arriveranno tutte entro il 2016), a macchia di leopardo servizi ai cittadini negati: chi manutenzione strade, chi manutenzione scuole, chi trasporto disabili, chi arredi scolastici, chi salvaguardia del territorio, chi, ancora, servizi di aiuto agli studenti disabili sensoriali. E ancora, per effetto della legge di stabilità, staffetta generazionale tradita, idonei dei concorsi senza prospettive, 20.000 dipendenti provinciali che non conoscono il proprio destino, servizi per l’impiego in bilico tra una funzione non più provinciale ed un’Agenzia Nazionale per l’Occupazione non ancora costituita, assunzioni bloccate per tutte le amministrazioni, ma continue violazioni al blocco delle assunzioni stesse. Una riforma fatta “contro” una tipologia di ente, che si è rivelata, a causa della sua frettolosità, ideologicità, populismo e pessima qualità, un totale disastro. Come facilmente preventivabile e sempre preventivato da chi scrive: bastava guardare alla realtà, oltre che alla costruzione (eufemismo) della norma. In una sconcertante lettera al Corriere della sera del 4 agosto 2013 l’allora Ministro per gli affari regionali, Graziano Delrio, cui si deve la paternità dello scempio apportato dalla legge 56/2014, ne aveva, ovviamente, esaltato le magnifiche capacità miracolistiche. Delrio narrava, estasiato, dello “spazio che le regioni avranno nel guidare processi di riordino dell’assetto istituzionale o di ripensamento degli ambiti ottimali di gestione dei servizi”. Infatti, la legge 190/2014 ha tagliato alle regioni 4 miliardi di euro e cerca, surrettiziamente, di accollare alle regioni i costi del personale provinciale in soprannumero e delle funzioni provinciali non fondamentali; ma, le regioni, visti i tagli subiti e le ulteriori spese che dovrebbero accollarsi (circa 3 miliardi), laddove davvero acquisissero funzioni e personale provinciali, si sono guardare bene dall’approvare le leggi di riordino che secondo la legge 56/2014 avrebbero dovuto vedere la luce nell’ottobre 2014, data slittata al 31.12.2014 per effetto dell’accordo Stato-regioni dell’11.9.2014, ma, in realtà, destinata al mai e poi mai. Chissà se l’attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, rileggendo le proprie dichiarazioni, si renda conto che le regioni non hanno affatto avuto ruolo di guida nel riordino, né sono lontanamente sfiorate dal ripensamento degli ambiti dei servizi. E’ un obiettivo raggiunto? E’ un risultato positivo, quello sotto gli occhi di tutti? Sempre in quella lettera, Delrio aveva poi sentenziato: “i risparmi sono certi e potenzialmente elevati in una prospettiva di ripensamento territoriale”. A parte che nessuno ha mai capito cosa sia “una prospettiva di ripensamento territoriale”, i risparmi della legge Delrio non sono mai stati né certi, né potenzialmente elevati, in quanto nemmeno esiste, nella legge 56/2014, una norma finanziaria. Infatti, per provare a conseguire “risparmi” all’assenza di qualsiasi norma in merito della legge Delrio ha provato a supplire la legge di stabilità 2015, con i famosi “tagli” di cui, ancora, i giornali si ostinano a parlare. Sì, perché la parola “tagli” dà, in effetti, l’idea che qualcuno, subiti i tagli, debba risparmiare, sicchè da qualche parte si verifica nella gestione della cosa pubblica una minore spesa, correlata, pertanto, a minor prelievo fiscale. Le cose, invece, stanno in modo totalmente diverso. La legge 190/2014 non taglia assolutamente nulla alle province, ma impone loro, invece, un versamento coatto alle casse dello Stato. Il miliardo di “tagli” di cui supinamente tutta la stampa parla non è un risparmio di spesa, ma una spesa obbligatoria che le province debbono sostenere per trasferire questi soldi allo Stato (l’esatto contrario di quanto prevede la Costituzione ed ogni regola “federalista”), il quale Stato spende per fini propri queste risorse. E tale versamento coatto diverrà di 2 miliardi nel 2016 e 3 miliardi nel 2017: in pratica, le province faranno da gabellieri per conto dello Stato, prelevando dai propri cittadini tasse, per assegnare rilevantissima parte del prelievo allo Stato, che poi le spende per fini tutto affatto diversi da quelli dei servizi pubblici provinciali. Né le tasse provinciali si ridurranno, perché lo stock di entrate delle province serve a garantire questo immenso versamento coatto alle casse statali. Chissà se l’attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, rileggendo le proprie dichiarazioni, si renda conto che non c’è stato alcun risparmio, né certo, nè potenzialmente . E’ un obiettivo raggiunto? E’ un risultato positivo, quello sotto gli occhi di tutti? Lo scoramento viene, tuttavia, quando ci si rende conto che valutare l’azione di un Governo e l’efficacia delle leggi che produce ed induce il Parlamento ad approvare a suon di fiducie, utilizzando il criterio valutativo, cioè l’analisi dei risultati quantificabili, non serve assolutamente a nulla. Se ideologia becera e populismo sono la fonte di una legge, allora si può star certi che nessuna evidenza quantitativa, qualitativa e numerica può smuovere gli autori della pessima normazione dall’idea precostituita che la loro iniziativa sia giusta e corretta. Essi autori si rifugiano nelle formule arcane, quelle alla Petrolini-Nerone, che fanno scappare sempre un “bravo!” a cortigiani e, soprattutto, al popolo. “Lo vedi all’urtimo come è er popolo? Quanno si abitua a dire che sei bravo, pure che non fai gnente, sei sempre bravo” (Petrolini). Ed era una formula del tipo “… più bella e più superba che pria!”, perché “il popolo, quando sente le parole difficili, si affeziona”. Dunque, Delrio nella lettera dell’agosto 2013 non potè certo esimersi dall’affermare “Certamente se ci poniamo in un’ottica solo burocratico-amministrativa di riparto di vecchie funzioni provinciali non ci sarà nessuna innovazione, ma se assumiamo la prospettiva di territori che vedono in questa riforma l’occasione per guardare al futuro, per affrontare la sfida di ripensare le proprie strategie di crescita e coesione, per riformulare le proprie politiche pubbliche e riorganizzare i propri sistemi amministrativi allora il vuot si trasforma in spazio di innovazione”. Il “parlare difficile” che, senza assolutamente avere alcuna utilità alla verifica dei fatti e dei risultati, fa affezionare il popolo. E, dunque, il sottosegretario rilancia in una dichiarazione al Venerdì di Repubblica del 16 gennaio: “La riforma è nata per semplificare i livelli della pubblica amministrazione, fare chiarezza nelle competenze e fare delle province enti snelli ed efficienti al servizio dei comuni. La riorganizzazione deve garantire l’efficacia dei servizi e il mantenimento dei posti di lavoro, portando avanti risparmi certi, con responsabilità. Lo Stato si può migliorare e razionalizzare. E’ vero, i tagli sulle province sono profondi, ma per i nuovi compiti i soldi ci sono”. Nessuna valutazione degli effetti, nessun riferimento ai risultati, nessuna autocritica: per Delrio il tempo si è fermato a quell’agosto 2013, il tempo ancora delle dichiarazioni arcane, delle parole vuote, senza alcuna verifica fattuale, senza alcun aggancio alla realtà. Non una sola delle dichiarazioni al Venerdì è fondata e aderente a quanto avviene. La consapevolezza che questa china devastante, presa, purtroppo, non solo sul tema della pessima riforma delle province, non può sboccare in strade diverse si ha quando si leggono le dichiarazioni dei corifei, che sulla linea del parlare per enigmi, dogmi e solo rivolti al futuro, senza cifre, senza fatti. Come Michele Salvati che sempre sul Venerdì di Repubblica del 16 gennaio, dichiara: “Certo, si poteva fare di più, forse era meglio intervenire sulle regioni, ma nel lungo periodo penso che benefici e risparmi si vedranno”. Nel lungo periodo? Quanto lungo? Ma, la riforma non doveva dare risultati immediati, far nascere “finalmente” le taumaturgiche città metropolitane? E i “risparmi che si vedranno”? Sempre un futuro, lontano, incerto, da far solo vedere come possibile, per quanto leggendario. Per creare nel popolo un anelito e distrarlo dal disastro visibile. Guardare lontano, per non far vedere terra bruciata, disastro, macerie, deserto, ciò che è sotto gli occhi.

17 gennaio 2015

Il Presidio al TG3 - Edizione 16 gennaio 2015

Venerdì 16 gennaio 2015 alle ore 10 si è riunita la RSU.
Contemporaneamente una troupe di RAI 3 Piemonte è intervenuta a filmare il Presidio coinvolgendoci direttamente.
Puoi vedere le immagini andate in onde ed altre consegnate semplicemente

cliccando qui:



Dipendenti della provincia continuano a protestare - La Guida - articolo pubblicato venerdì 16/01/2015

Clicca sull'immagine che segue per una lettura facilitata




15 gennaio 2015

SLIDES RIUNIONE PRESIDENTI ROMA 15/01/2015

Riunione dei presidenti delle Province
Roma 15/01/2014 ecco le slides

slides Roma 15/01/2015

11 gennaio 2015

TURNI PRESIDIO

Per visualizzare i turni del presidio sotto i portici di fronte alla sede del palazzo collegati al seguente link:

TURNI PRESIDIO

07 gennaio 2015

TG TELEGRANDA DEL 7/1/2015

SERVIZIO TELEVISIVO ANDATO IN ONDA SU TELEGRANDA EDIZIONE ORE 19 DEL 2/1/2015 (ci scusiamo per la qualità video)

CLICCA QUI PER LA VISIONE (bassa risoluzione)


05 gennaio 2015

Lettera del vice Ministro Sen. Andrea Olivero



Le riflessioni del vice ministro Andrea Olivero sullo spinoso problema che riguarda anche la “Granda” 

“PER LE PROVINCE SERVE, A BREVE, UN TAVOLO
DI CONCERTAZIONE CON GOVERNO E REGIONI”

Con la Legge di Stabilità sono state introdotte norme che possono allentare un poco le preoccupazioni sull'immediato futuro della nostra Provincia (in particolare la possibilità di rinegoziare le quote di ammortamento dei mutui e la mobilità del personale), ma sono ben cosciente che i problemi rimangono ancora aperti e necessitano di decisioni a breve.  L'attuazione della legge Delrio richiede una completa collaborazione tra il Governo, le nuove Amministrazioni, le Regioni. Per questo motivo è necessario che al più presto si superino motivi di preoccupazione, largamente infondati, riguardo alla continuità dei servizi resi, oggi, dalla Provincia e sulla sorte dei lavoratori che, in larga parte, proseguiranno la loro attività e che, comunque, continueranno ad operare nella Pubblica Amministrazione. Il presidente Borgna ha l’autorevolezza per poter, in questo momento, ben rappresentare le istanze del Cuneese sia a livello nazionale, sia  in Regione. E’ compito del Governo - e porterò questo messaggio nei prossimi giorni al sottosegretario Delrio - fare in modo che, a breve, si convochi un tavolo di concertazione regione per regione, in modo da assicurare la continuità dei servizi pubblici e dar modo di riorganizzare gli uffici secondo le decisioni assunte. Mi pare che alcuni processi siano quasi compiuti (ad esempio la gestione nazionale dei servizi per l’impiego), altri debbano essere completati seguendo il buonsenso (penso ai servizi all’agricoltura, da riportare alle competenze regionali), ma, in ogni caso, le decisioni vanno assunte rapidamente. E sono sicuro che si possa fare un buon lavoro, coniugando risparmi con efficienza, come tutti auspichiamo: percorso che poi, però, nella realtà, molti continuano ad osteggiare per interessi di parte.

       

                                                                                       

04 gennaio 2015

Regione Piemonte D.D.L. riordino funzioni

Clicca al link che segue per prendere visione del testo approvato dalla Giunta Regionale:
https://docs.google.com/file/d/0B5YYNauKNnFzaUtvRFpKRDBKZkk/edit