A cura di Claudio Bongiovanni e Valter Giordano
Dall'UPI
Roma 13 dicembre
“Cancellare
l’articolo 23 del Salva Italia e dimezzare i tagli ai bilanci. Il
Parlamento garantisca i servizi essenziali ai cittadini”
“L’articolo
23 del Salva Italia che svuota le Province e le rende di secondo
livello è palesemente anticostituzionale, tant’è che ci sono 8 ricorsi
pendenti contro questa norma alla Corte Costituzionale. Fallito il
riordino delle Province, che avrebbe dovuto correggere gli errori
commessi con quella legge, spetta ora al Parlamento trovare la soluzione
cancellando nella Legge di stabilità tutte le norme che riguardano le
Province”. Questa la posizione decisa oggi all’unanimità dall’Ufficio di
Presidenza dell’Upi, riunito in via straordinaria insieme ai Presidenti
delle Upi Regionali.
“E’ urgente – si legge nel documento
dell’Upi – un intervento legislativo che consenta di salvaguardare la
gestione dei servizi ai cittadini e ai territori da parte delle
Province, e che confermi le funzioni fondamentali attribuite alle
Province dall’articolo 17 della spending review, in linea con quanto
previsto dalla Costituzione”. Ma l’allarme dell’Upi è anche sui tagli ai
bilanci operati dalle manovre economiche, che porteranno al dissesto
oltre il 70% delle Province nel 2013 e che mettono a rischio servizi
essenziali, a partire dalla gestione dei 5000 edifici scolastici delle
scuole superiori in cui studiano oltre 2 milioni e 500 mila studenti,
dalla messa in sicurezza e agibilità degli oltre 125 mila chilometri di
strade nazionali, il 70% della rete viaria italiana, dagli interventi
contro il dissesto idrogeologico e la difesa del territorio, dal
mantenimento degli oltre 800 centri per l’impiego presenti in tutto il
Paese. Per questo l’Unione delle Province d’Italia ribadisce l’assoluta
necessità di ridurre il taglio di 1,2 miliardi di euro che la legge di
stabilità assegna alle Province e di prevedere l’allentamento del patto
di stabilità per gli investimenti di messa in sicurezza di strade e
scuole.
(13-12-2012)