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Archivio blog - posta a rsu@provincia.cuneo.it

27 febbraio 2015

1000 proroghe testo

Collegandoti al link successivo puoi visualizzare il testo del 1000 proroghe

Mille proroghe

25 febbraio 2015

Toscana prima in Italia ad approvare legge di riordino

Il link seguente riporta la notizia da giornale web: Ilgiunco.net quotidiano online della Maremma

Toscana prima ad approvare legge di riordino

23 febbraio 2015

Rosultati parziali sondaggio candidati elezioni RSU

Alle ore 19.45 del 23 febbraio nessuna proposta/modifica risulta essere stata inserita da parte dei candidati alle elezioni RSU.

22 febbraio 2015

Impegni Candidati elezioni RSU. Impegni e programma di azione sindacale

Proposta di lavoro a cura dei candidati CGIL alle elezioni RSU rivolta a tutti i colleghi ed a tutti i candidati alle elezioni RSU.
La ricerca dell’unità sindacale mediante la trasparenza operativa,  nonché la definizione di un primo condiviso e pubblico impegno/programma di lavoro della futura RSU ci paiono elementi necessari ed indispensabili. Per qusto crediamo che occorra definire ora alcuni precisi impegni che ogni candidato alle elezioni RSU si impegna a sottoscrivere prima delle predette elezioni, costruendo insieme una prima parte di condiviso programma di lavoro.



 ESAMINA IL MODULO CON LE NOSTRE PROPOSTE. FAI SCORRERE IL TESTO CON LA BARRA LATERALE. OGNI COLLEGA E CANDIDATO ALLE ELEZIONI PUO' LIBERAMENE INSERIRE MODIFICHE, SUGGERIMENTI E NUOVE PROPOSTE

18 febbraio 2015

Fondi europei e finanziamento dei servizi per l'impiego.

Riforma delle Province:

Province, fondi europei a rischio per il finanziamento dei 

servizi per l'impiego:

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Lavoro, agenzia unica per le ispezioni dal 2016. 

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17 febbraio 2015

Bando "Tribunali" ...prorogati i tempi. Per il bando pronta integrazione.

In merito al bando edito dal Ministero di Grazia e Giustizia, pubblichiamo oggi una lettera inviata alle OO.SS:



14 febbraio 2015

Provincia di Vibo Valentia: per il Presidente è allarme sociale !

Provincia Vibo Valentia: il Presidente Niglia al Governo "Allarme sociale e serio problema di ordine pubblico, serve intervento eccezionale"

 La lettera inviata al Presidente Renzi, al Ministro Alfano e al Presidente della Regione Calabria, Oliverio

Questo il testo della lettera inviata dal Presidente della Provincia di Vibo Valentia per sottolineare la situazione di gravissima allerta sociale.

"Si ribadisce la preoccupazione dello scrivente, in merito all’innalzamento dei livelli della protesta, ed all’esasperazione di molti lavoratori che non riescono neanche a coprire le spese per raggiungere il posto di lavoro: tale situazione diviene in sé, oltre alla sua intrinseca natura, un serio problema di ordine pubblico, da non sottovalutare. Nel corso dell’Assemblea, i dipendenti hanno ribadito la loro preoccupazione per la mancata retribuzione e per la salvaguardia del posto di lavoro, manifestando altresì, la ferma volontà di innalzare la protesta ad un livello superiore, e stabilendo di tenere nei prossimi giorni un sit-in presso
l’Ufficio di Presidenza della Regione Calabria, preannunciando la volontà di interrompere l’erogazione dei servizi essenziali finora forniti da questo Ente. Già lo scrivente ha avuto modo di rendere nota la situazione in diverse occasioni, l’ultima in ordine di tempo la lettera prot. gen. n. 08268 del 03/02/2015 indirizzata al Ministro dell’Interno, al Presidente della Regione Calabria ed a S.E. il Prefetto di Vibo Valentia: è evidente che l’impossibilità a soddisfare le legittime richieste dei dipendenti comporta un ulteriore aggravamento della situazione. Si ribadisce pertanto, la richiesta di un intervento di natura eccezionale utile allo scopo".
(13-02-2015)

Tavolo operativo convocato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri

La nostra Provincia, con le Province di Alessandria, Arezzo, Asti, Avellino, Belluno, Biella, Brescia, Cuneo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Novara, Pisa, Pistoia, Perugia, Prato, Siena, Terni, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Vicenza e le Città Metropolitane di Bari, Firenze e Torino, è stata individuata tra gli enti coinvolti nel progetto pilota stesso.

Ecco tutti i prossimi passi:
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Province: slittano i tagli, “prendiamo fiato”


Province: slittano i tagli, “prendiamo fiato”

Articolo tratto da Alessandrianews.it -  

La provincia di Alessandria entra a far parte di un tavolo interministeriale per “testare” gli effetti della legge di riordino Del Rio. Intanto c'è una proroga per la definizione del fabbisogno del personale e dei tagli. “Prendiamo fiato”

PROVINCIA – Il pericolo non è scampato ma almeno si iniziano ad intravvedere un futuro meno nero. Sono partiti a Roma i tavoli interministeriali per dare attuazione alla legge di riordino Del Rio che ha trasformato le province in enti di secondo grado ma, soprattutto, ha imposto tagli pesanti.
Per Alessandria le previsioni di taglio erano di 11 milioni di euro. Ora, a conti fatti, potrebbero essere un po' meno “e comunque non saranno tagli lineari”, dice il presidente Rita Rossa. Saranno, cioè, commisurati alle effettive funzioni che saranno assegnate dalle Regioni.
Alessandria, inoltre, farà parte di un tavolo di confronto interministeriale per “testare” proprio gli effetti di una riforma dagli esiti incerti e che ha lasciato molti dubbi aperti.
In attesa delle leggi Regionali, il governo ha quindi concesso alcune proroghe. “Entro il 15 febbraio avremmo dovuto stabilire le eccedenze di personale, ma dal momento in cui non sappiamo ancora quali funzioni le Regione lascerà in carico alle province, abbiamo chiesto ed ottenuto una proroga”. La definizione del fabbisogno di personale sarà da comunicare entro la fine di aprile; i tagli definiti di conseguenza a fine maggio.
Notizie confortanti arrivano anche per il personale: “sono state ridefinite le norme di mobilità interna”, annuncia Rossa. E, in ogni caso, “nessuno sarà lasciato a casa se prima non viene ricollocato”. Si intuisce che, prima di procedere a nuove assunzioni attraverso bandi di concorso, la precedenza sarà riservata ai dipendenti delle province in mobilità interna.

"A seguito dell’incontro svoltosi a Palazzo Chigi - ha dichiarato Rita Rossa - si è ritenuto indispensabile riunire un tavolo di confronto tra i rappresentanti politici del territorio, per analizzare insieme le azioni da intraprendere per riuscire a traghettare l’ente verso la riorganizzazione senza ricadute gravissime, soprattutto per il personale, e per lo svolgimento delle funzioni dell’Ente".
Nel pomeriggio di venerdì 13 febbraio, si è svolto, così, un primo tavolo di confronto tra i rappresentanti politici del territorio in Parlamento e in Regione Piemonte e la Presidente della provincia di Alessandria Rita Rossa (presenti i Senatori Fornaro e Borioli, ed i consiglieri regionali Ravetti e Mighetti).
Dalla discussione, che verrà proseguita in successivi incontri sono emersi alcuni punti fondamentali:

·la necessita di stimolare attraverso il Governo centrale la nascita di unità di crisi , aventi sede nelle prefetture che possano analizzare la situazione , attuando uno screening delle professionalità esistenti per armonizzare al meglio le possibili mobilità dei dipendenti tra Enti.

·la necessità che il Governo impieghi maggiori risorse in una fase cosi critica della riforma dell’Ente

·la possibilità di far uso della leva di abbassamento dei tassi sui mutui esistenti.

·la volontà di intraprendere un chiaro confronto con la Regione Piemonte e l’impegno della stessa a rideterminare la necessità di funzioni e personale da assumere per ambiti territoriali

·l’esigenza di avvalersi della normativa Pre-Fornero per il personale pensionabile anche per gli anni 2017 /2018, in modo da poter collocare a riposo il maggior numero di dipendenti possibile.


Un pezzo di strada, quindi, è fatta, ma il tragitto

13 febbraio 2015

Regione e funzioni delegate: Formazione professionale, lite in Giunta

Scontro tra il titolare del Bilancio Reschigna e l’assessore al Lavoro Pentenero sul trasferimento di competenze a Province e Città metropolitana. Chiamparino si schiera al fianco del suo braccio destro, ma la lady Tolera vuole annettersi tutto il settore.

Articolo tratto da Lo spiffero (interamente pubblicato in quanto link diretto impedito dagli uffici)

 Pubblicato Venerdì 13 Febbraio 2015, ore 15,45 

 

Una è accusata di essere “bulimica”, l’altro di mettere i suoi colleghi a stecchetto. È evidente che tra l’assessore al Lavoro Gianna Pentenero e quello al Bilancio Aldo Reschigna non possa correre buon sangue nel momento in cui ci si mette a tavola, o meglio al tavolo delle trattative. L’ultimo, acceso, diverbio è avvenuto sull’annosa questione del trasferimento delle competenze dalla Regione a Città metropolitana e province. In particolare, l’uomo dei conti di piazza Castello non ha nessun dubbio sulla necessità di lasciare la formazione professionale nelle mani delle province, mentre la collega avrebbe già dato mandato ai suoi uffici di predisporre un piano di gestione della delega con relativo assorbimento di nuovo personale. In tutto si parla di 150 dipendenti, un cadeau di cui Reschigna farebbe volentieri a meno viste le sofferenze finanziarie di un bilancio deficitario.

 La questione è complessa, difficile da affrontare anche per i buchi normativi e gli ampi spazi di interpretazione inseriti nel provvedimento nazionale. Poi, è evidente, c’è il problema dei fondi, in particolare dopo che sulla formazione il Governo ha deciso di accentrare tutti i trasferimenti europei presso un’agenzia nazionale che verrà costituita e, successivamente, li girerà a regioni e province. La linea di Sergio Chiamparino è chiara sin dall’inizio: delegare tutto ciò che si può delegare alle province, anche per evitare che l’internalizzazione di competenza possa diventare pretesto per nuove assunzioni. E poi sono le province che se ne sono sempre occupate, perché aprire un nuovo fronte proprio mentre l’ente è impegnato in una difficile opera di riorganizzazione interna?
Dell'argomento si è discusso anche ieri durante la segreteria regionale, in cui si sono vagliate tre strade: l'accentramento della gestione sulla Regione, la delega alle province attraverso i "quadranti", oppure un sistema misto in cui la Città metropolitana, che ha le migliori risorse per gestire autonomamente il servizio, può continuare a occuparsene, mentre per le altre province ci penserebbe la Regione. La politica di piazza Castello è chiara da tempo: legiferare e programmare, della gestione dei servizi si occupino gli enti locali. Così, forte del sostegno di Chiamparino, Reschigna ha deciso di affrontare la collega di petto: “Non possiamo permetterci un’operazione del genere solo per soddisfare la tua bulimia”.
Un’accusa che i colleghi rivolsero alla Pentenero già durante le trattative sulla spartizione delle deleghe nella nuova giunta. In un primo tempo, infatti, il Lavoro si pensava dovesse andare nelle mani di Augusto Ferrari, che già aveva le Politiche sociali, un abbinamento che viene spesso garantito, salvo dover rivedere i programmi dopo che Pentenero, forte del risultato elettorale, s’impose per ottenere un super assessorato in cui somma Istruzione, Lavoro e Formazione professionale. “Troppo” secondo alcuni colleghi di giunta, “con il rischio di non incidere in nessuna delle partite in cui è impegnata”.

 

 

Province, progetto pilota ma senza rotta

Articolo edito dallo Spiffero - Pubblicato Venerdì 13 Febbraio 2015, ore 11,03
link diretto all'articolo clicca qui - testo pubblicato in quanto non visionabile dagli uffici.

Ancora insoddisfacenti le risposte del Governo sulla riorganizzazione degli enti. Durante l'incontro a Palazzo Chigi sono stati messi sul tavolo tutti i problemi: risorse, competenze e personale. Sull'incompatibilità di Brignolo sentenza in arrivo.

Sarà pure un progetto pilota quello varato dal governo, ma per ora sulle Province sembra si voli a vista e con una rotta ancora tutta da definire. Lo si è compreso, semmai ce ne fosse bisogno, nella prima riunione di ieri a Palazzo Chigi con i venticinque enti coinvolti a livello nazionale in questa fase di avvio della riforma, tra cui  ci sono tutte le amministrazioni provinciali piemontesi, compresa la città metropolitana di Torino. Difficoltoso se non impossibile l’avvio della mobilità di parte del personale verso altre amministrazioni, ancora tutta aperta la questione dei mutui, dubbi sulle finestre per prepensionamenti, incertezze sulla disponibilità dei fondi per assicurare i servizi e, non ultima, da chiarire la questione delle competenze che verranno assunte dalle Regioni. Un lungo elenco di problemi da risolvere che è stato messo sul tavolo del segretario generale della Presidenza del Consiglio Mauro Bonaretti.


Con quel terzo degli enti coinvolti nel progetto pilota varato dal governo per “assicurare la fornitura di specifica assistenza tecnica a Province e Città Metropolitane nella fase attuativa della legge Delrio”, il Piemonte dovrebbe pesare in qualche modo su questa partita a scacchi con l’esecutivo e contro il tempo per le scadenze imminenti. Alla riunione di presidenti c’erano quello di Alessandria, Rita Rossa, di Biella Emanuele Ramella, del Vco Stefano Costa, di Vercelli Carlo Riva Vercellotti e di Cuneo Federico Borgna, mentre l’atteso Piero Fassino per l’area metropolitana si è fatto rappresentare dal segretario generale Giuseppe Formichella. Assente pure il presidente della provincia di Asti, nonché dell’Upi regionale Fabrizio Brignolo. Il collezionista di incarichi astigiano era stato infatti trattenuto in città dove, davanti al tribunale si è affrontata la questione della sua presunta incompatibilità, proprio come presidente della Provincia di Asti in quanto anche membro del cda della locale Cassa di Risparmio. Dopo aver sentito le parti - la questione è stata sollevata dai 5 Stelle assistiti dall'avvocato ed ex assessore della giunta Alberto Pasta -  il giudice si è ritirato per emettere la sentenza. Il dispositivo è atteso presumibilmente la prossima settimana.

Si aspettano, invece, a breve le risposte del governo su quanto richiesto dai presidenti delle Province per cercare di uscire dal garbuglio normativo e, come spiega Rita Rossa “armonizzare lo spirito della legge Delrio con le direttive e i decreti applicativi, in maniera tale da consentire agli enti di poter operare”. Qualche cosa sono riusciti a portare a casa: il termine per operare i tagli fissato inizialmente al 15 di febbraio è stato posticipato alla fine di marzo. Pannicelli caldi o poco più. “Uno dei nodi da sciogliere – spiega ancora la presidente della Provincia alessandrina – è quello della mobilità. Se le altre amministrazioni pubbliche non comunicano le loro necessità, come si può avviare la procedura?”.

Pure dalla Regione, presente all’incontro romano con il vicepresidente Aldo Reschigna, ci si attende che il governo batta un colpo e si chiariscano le competenze e l’eventuale assorbimento di personale. Altro ostacolo, per ora non superato, quello dei mutui con gli istituti di credito. Il governo ha annunciato un incontro con l’Abi per cercare una via d’uscita. Le casse delle nuove Province saranno sempre più vuote, i mutui restano, il personale se non migrerà altrove, pure. Il rischio di andarsi a schiantare è concreto. A meno che il pilota del progetto non trovi, in fretta, la rotta giusta.

 

12 febbraio 2015

2.200 posti ATA: anche a proposito della mobilità all'ufficio scolastico.....

Soprannumerari delle province

Orizzonte Scuola:

Confermata la nostra indiscrezione circa il passaggio dei soprannumerari delle province nei ruoli delle segreterie ATA. Il taglio di 2.200 posti ...

Idonei concorsi, Madia conferma: priorità alle Province


Idonei, Madia conferma: priorità alle Province
Per il governo, infatti, in questa fase la priorità spetta agli esuberi delle province. «Stiamo facendo ogni sforzo per ricollocare i dipendenti pubblici ...
 

08 febbraio 2015

Province: Rughetti,al via progetto pilota per attuazione norme legge di stabilità


 



Province: Rughetti,al via progetto pilota per attuazione norme legge di stabilità

(ANSA) - ROMA, 06 FEB - Inoltre Rughetti fa sapere che "sta per partire, comincerà la prossima settimana con l'insediamento del gruppo di lavoro, un progetto pilota che riguarderà la città metropolitana di Torino e le province della regione Piemonte, per sostenere l'attuazione concreta delle norme della Legge di Stabilità". Un'applicazione che, spiega il sottosegretario, "sarà quindi accompagnata da un gruppo di lavoro messo a disposizione dal Formez, che ci darà in concreto la prova della sostenibilità processo di riordino e della sostenibilità del livello dei servizi". Rughetti ricorda come le regole ad oggi prevedono tre fasi: "il primo momento è la definizione della nuova dotazione organica delle Province, che secondo le indicazione della Legge di Stabilità dovrà essere ridotta del 50% e in base a ciò si individuerà un primo contingente di spesa da destinare a quella dotazione organica, non un elenco di persone". Ci sarà una seconda tappa, aggiunge, "un secondo contingente di spesa che invece accompagnerà il personale che è collegato alle funzioni che sono regolate dalle Regione, anche qui non parliamo di mobilità ma di persone che svoleranno la stessa funzione che svolgevano prima ma con un datore di lavoro diverso". Dal ultimo, conclude, "il terzo elemento della procedura, che riguarda la mobilità vera e propria e sarà composto da coloro che non troveranno allocazione né nel primo né nel secondo contingente e che quindi avranno bisogno di una ricollocazione in altri enti della Pubblica Amministrazione". (ANSA).

06 febbraio 2015

Riforma Province i prossimi passi del Governo - Risposta ad un'interpellanza

A cura di Valter Giordano e Claudio Bongiovanni.


Lo scorso anno avevamo più volte riferito della collaborazione che avevamo personalmente instaurato con alcuni sindacalisti dell'attuale Città Metropolitana di Torino e che ci aveva permesso ci presentare al vaglio di vari Onorevoli e Senatori degli mendamenti alla Legge di Riordino delle Province.
Da alcune settimane, grazie anche ai colleghi Torinesi, abbiamo quindi richiesto ad un gruppo di Onorevoli di presentare un'interpellanza alla Camera per fare il punto in merito all'attuzione della Legge n. 56/2014.

Interpellanza discussa il 6 febbraio 2015:

Attuazione delle disposizioni di cui alla legge n. 56 del 2014 in materia di mobilità negli enti locali – 2-00812.

Due le principali domande poste al Governo da una serie di firmatari (Sen. Andrea Giorgis PD):
-       
    - se non sia comunque opportuno procedere alla individuazione dei dipendenti da collocare in mobilità solo dopo che le regioni abbiano definito se e quali funzioni delegare ai nuovi enti,

- -quali siano ad oggi  criteri sulla base dei quali devono essere individuate le persone da collocare in mobilità.

Risposta in sintesi del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Angelo Rughetti:
La Legge 56/2014 costituisce una riforma complessa.
……..
Nella L. di stabilità sono state inserite 3 disposizioni principali relativi al personale, dilazioni mutui e valorizzazione degli immobili.
Per accompagnare questo processo di ricollocazione del personale il Governo ha emanato delle linee guide (recente circolare edita dalla Funzione pubblica).
Oltre a questo sta per partire un progetto pilota che riguarderà in particolare anche le Province Piemontesi e la Città Metropolitana di Torino per sostenere questi Enti nell’attuazione concreta delle norme della Legge di stabilità in modo che questa attuazione sia proprio accompagnata da un gruppo di lavoro messo a disposizione dal Formez che ci darà in concreto la prova della sostenibilità del processo di riordino e della sostenibilità del livello dei servizi.
Per ciò che concerne le due domande poste.
Nella legislazione vigente il sistema che si è delineato individua tre momenti procedurali.
Il primo momento riguarda la definizione della dotazione organica delle Province (ridotta del 50% per le province e del 30% per le città Metropolitane) individuerà un primo contingente di spesa riferita al contingente di spesa.
Un secondo momento individuerà un contingente di spesa che accompagnerà il personale che è collegato alle funzioni che sono regolate dalle Regioni. Anche qui non parleremo di mobilità ma parliamo di persone che svolgeranno la stessa funzione che esercitavano prima ma con un datore di lavoro diverso.
Il terzo momento della procedura riguarda la mobilità vera e propria e sarà composto da coloro che non troveranno collocazione né nel primo né nel secondo contingente e che quindi avranno bisogno di una ricollocazione in altri Enti della P.A.. Questa è la mobilità vera e propria regolata ex art. 30 D.lgs 165/2001. Riguarderà una parte limitata del personale oggi in servizio presso le Province. Questa mobilità dovrà essere effettuata in un momento successivo all’emanazione delle Leggi Regionali o all’eventuale potere sostitutivo dello Stato come previsto dalla Legge 56/2014 e verrà fatta in base a due elementi oggettivi.
Il primo è il Decreto Ministeriale contenuto nella Legge di stabilità che dovrà definire i criteri in base ai quali verranno scelte le persone da collocare in esubero e verrà fatta in base a delle tabelle di equiparazione che consentiranno in modo automatico di definire ex ante il livello e la qualifica retributiva e funzionale nella quale la persona che sarà coinvolta da questa mobilità sarà riallocata nel nuovo Ente.
Per facilitare questo lavoro lo Stato sta elaborando una mappatura di tutti i posti vacanti nell’Amministrazione Centrale, in modo da poter aver Regione per Regione,  a livello di Osservatorio Regionale, un tavolo nel quale sono rappresentate tutte le Amministrazione pubbliche della Repubblica su quel territorio, un elenco delle persone eccedentarie ed un elenco dei posti vacanti in modo che in quella sede si possa poi organizzare una procedura di mobilità che sia meno faticosa possibile per i dipendenti ma che soprattutto abbia come obiettivo finale il miglioramento della qualità dei servizi.
Noi oggi abbiamo un’Amministrazione che ha del personale eccedentario in altri Enti ed invece abbiamo tanti posti vacanti in altre Amministrazioni, il caso dei Tribunali e della Giustizia ne è un caso infatti recentemente il Ministero ha pubblicato un bando proprio per facilitare questa procedura di mobilità da altre amministrazione privilegiando quello delle Province fino ad arrivare a quello dell’Amministrazione Giudiziaria.
Un lavoro quindi complesso, i criteri e la procedura di mobilità verranno definiti successivamente.

Coloro che lo desiderano possono prendere visione dell'intera  discussione dell'interpellanza collegandosi alla web tv Camera dei deputati

Seduta 373 del 06/02/2015
da 1:18:00 circa a 1:28:00 circa.




05 febbraio 2015

Regione Toscana - Importante intesa inerente i processi di riordino L. 56/2014

REGIONE TOSCANA - 4 FEBBRAIO 2015

RAGGIUNTA IMPORTANTE INTESA RAGGIUNTA PER LA PROSECUZIONE DEL TAVOLO REGIONALE DI CONFRONTO E MONITORAGGIO DEI PROCESSI DI IN CORSO RELATIVI AL PERSONALE COINVOLTO NEL RIORDINO ISTITUZIONALE DELLA L- 56/2014

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