Lo scorso anno avevamo più volte riferito della collaborazione che avevamo personalmente instaurato con alcuni sindacalisti dell'attuale Città Metropolitana di Torino e che ci aveva permesso ci presentare al vaglio di vari Onorevoli e Senatori degli mendamenti alla Legge di Riordino delle Province.
Da alcune settimane, grazie anche ai colleghi Torinesi, abbiamo quindi richiesto ad un gruppo di Onorevoli di presentare un'interpellanza alla Camera per fare il punto in merito all'attuzione della Legge n. 56/2014.
Interpellanza discussa il 6 febbraio 2015:
Attuazione delle disposizioni di cui alla legge n.
56 del 2014 in materia di mobilità negli enti locali – 2-00812.
Due le principali domande poste al
Governo da una serie di firmatari (Sen. Andrea Giorgis PD):
-
- se non sia comunque opportuno procedere alla
individuazione dei dipendenti da collocare in mobilità solo dopo che le regioni
abbiano definito se e quali funzioni delegare ai nuovi enti,
- -quali
siano ad oggi criteri sulla base dei
quali devono essere individuate le persone da collocare in mobilità.
Risposta in sintesi del Sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri Angelo Rughetti:
La Legge 56/2014
costituisce una riforma complessa.
……..
Nella L. di
stabilità sono state inserite 3 disposizioni principali relativi al personale,
dilazioni mutui e valorizzazione degli immobili.
Per
accompagnare questo processo di ricollocazione del personale il Governo ha emanato
delle linee guide (recente circolare edita dalla Funzione pubblica).
Oltre
a questo sta per partire un progetto
pilota che riguarderà in particolare anche le Province Piemontesi e la
Città Metropolitana di Torino per sostenere questi Enti nell’attuazione
concreta delle norme della Legge di stabilità in modo che questa attuazione sia
proprio accompagnata da un gruppo di lavoro messo a disposizione dal Formez che
ci darà in concreto la prova della sostenibilità del processo di riordino e
della sostenibilità del livello dei servizi.
Per
ciò che concerne le due domande poste.
Nella
legislazione vigente il sistema che si è delineato individua tre momenti
procedurali.
Il
primo momento riguarda la
definizione della dotazione organica delle Province (ridotta del 50% per le
province e del 30% per le città Metropolitane) individuerà un primo contingente
di spesa riferita al contingente di spesa.
Un
secondo momento individuerà un
contingente di spesa che accompagnerà il personale che è collegato alle
funzioni che sono regolate dalle Regioni. Anche qui non parleremo di mobilità
ma parliamo di persone che svolgeranno la stessa funzione che esercitavano
prima ma con un datore di lavoro diverso.
Il
terzo momento della procedura
riguarda la mobilità vera e propria e sarà composto da coloro che non
troveranno collocazione né nel primo né nel secondo contingente e che quindi
avranno bisogno di una ricollocazione in altri Enti della P.A.. Questa è la
mobilità vera e propria regolata ex art. 30 D.lgs 165/2001. Riguarderà una
parte limitata del personale oggi in servizio presso le Province. Questa
mobilità dovrà essere effettuata in un momento successivo all’emanazione delle
Leggi Regionali o all’eventuale potere sostitutivo dello Stato come previsto
dalla Legge 56/2014 e verrà fatta in base a due elementi oggettivi.
Il
primo è il Decreto Ministeriale contenuto nella Legge di stabilità che dovrà
definire i criteri in base ai quali verranno scelte le persone da collocare in
esubero e verrà fatta in base a delle tabelle di equiparazione che
consentiranno in modo automatico di definire ex ante il livello e la qualifica retributiva
e funzionale nella quale la persona che sarà coinvolta da questa mobilità sarà
riallocata nel nuovo Ente.
Per
facilitare questo lavoro lo Stato sta elaborando una mappatura di tutti i posti
vacanti nell’Amministrazione Centrale, in modo da poter aver Regione per
Regione, a livello di Osservatorio
Regionale, un tavolo nel quale sono rappresentate tutte le Amministrazione
pubbliche della Repubblica su quel territorio, un elenco delle persone
eccedentarie ed un elenco dei posti vacanti in modo che in quella sede si possa
poi organizzare una procedura di mobilità che sia meno faticosa possibile per i
dipendenti ma che soprattutto abbia come obiettivo finale il miglioramento
della qualità dei servizi.
Noi
oggi abbiamo un’Amministrazione che ha del personale eccedentario in altri Enti
ed invece abbiamo tanti posti vacanti in altre Amministrazioni, il caso dei
Tribunali e della Giustizia ne è un caso infatti recentemente il Ministero ha
pubblicato un bando proprio per facilitare questa procedura di mobilità da
altre amministrazione privilegiando quello delle Province fino ad arrivare a
quello dell’Amministrazione Giudiziaria.
Un
lavoro quindi complesso, i criteri e la procedura di mobilità verranno definiti
successivamente.
Coloro che lo desiderano possono prendere visione dell'intera discussione dell'interpellanza collegandosi alla web tv Camera dei deputati
Seduta 373 del 06/02/2015
da 1:18:00 circa a 1:28:00 circa.
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