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06 febbraio 2015

Riforma Province i prossimi passi del Governo - Risposta ad un'interpellanza

A cura di Valter Giordano e Claudio Bongiovanni.


Lo scorso anno avevamo più volte riferito della collaborazione che avevamo personalmente instaurato con alcuni sindacalisti dell'attuale Città Metropolitana di Torino e che ci aveva permesso ci presentare al vaglio di vari Onorevoli e Senatori degli mendamenti alla Legge di Riordino delle Province.
Da alcune settimane, grazie anche ai colleghi Torinesi, abbiamo quindi richiesto ad un gruppo di Onorevoli di presentare un'interpellanza alla Camera per fare il punto in merito all'attuzione della Legge n. 56/2014.

Interpellanza discussa il 6 febbraio 2015:

Attuazione delle disposizioni di cui alla legge n. 56 del 2014 in materia di mobilità negli enti locali – 2-00812.

Due le principali domande poste al Governo da una serie di firmatari (Sen. Andrea Giorgis PD):
-       
    - se non sia comunque opportuno procedere alla individuazione dei dipendenti da collocare in mobilità solo dopo che le regioni abbiano definito se e quali funzioni delegare ai nuovi enti,

- -quali siano ad oggi  criteri sulla base dei quali devono essere individuate le persone da collocare in mobilità.

Risposta in sintesi del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Angelo Rughetti:
La Legge 56/2014 costituisce una riforma complessa.
……..
Nella L. di stabilità sono state inserite 3 disposizioni principali relativi al personale, dilazioni mutui e valorizzazione degli immobili.
Per accompagnare questo processo di ricollocazione del personale il Governo ha emanato delle linee guide (recente circolare edita dalla Funzione pubblica).
Oltre a questo sta per partire un progetto pilota che riguarderà in particolare anche le Province Piemontesi e la Città Metropolitana di Torino per sostenere questi Enti nell’attuazione concreta delle norme della Legge di stabilità in modo che questa attuazione sia proprio accompagnata da un gruppo di lavoro messo a disposizione dal Formez che ci darà in concreto la prova della sostenibilità del processo di riordino e della sostenibilità del livello dei servizi.
Per ciò che concerne le due domande poste.
Nella legislazione vigente il sistema che si è delineato individua tre momenti procedurali.
Il primo momento riguarda la definizione della dotazione organica delle Province (ridotta del 50% per le province e del 30% per le città Metropolitane) individuerà un primo contingente di spesa riferita al contingente di spesa.
Un secondo momento individuerà un contingente di spesa che accompagnerà il personale che è collegato alle funzioni che sono regolate dalle Regioni. Anche qui non parleremo di mobilità ma parliamo di persone che svolgeranno la stessa funzione che esercitavano prima ma con un datore di lavoro diverso.
Il terzo momento della procedura riguarda la mobilità vera e propria e sarà composto da coloro che non troveranno collocazione né nel primo né nel secondo contingente e che quindi avranno bisogno di una ricollocazione in altri Enti della P.A.. Questa è la mobilità vera e propria regolata ex art. 30 D.lgs 165/2001. Riguarderà una parte limitata del personale oggi in servizio presso le Province. Questa mobilità dovrà essere effettuata in un momento successivo all’emanazione delle Leggi Regionali o all’eventuale potere sostitutivo dello Stato come previsto dalla Legge 56/2014 e verrà fatta in base a due elementi oggettivi.
Il primo è il Decreto Ministeriale contenuto nella Legge di stabilità che dovrà definire i criteri in base ai quali verranno scelte le persone da collocare in esubero e verrà fatta in base a delle tabelle di equiparazione che consentiranno in modo automatico di definire ex ante il livello e la qualifica retributiva e funzionale nella quale la persona che sarà coinvolta da questa mobilità sarà riallocata nel nuovo Ente.
Per facilitare questo lavoro lo Stato sta elaborando una mappatura di tutti i posti vacanti nell’Amministrazione Centrale, in modo da poter aver Regione per Regione,  a livello di Osservatorio Regionale, un tavolo nel quale sono rappresentate tutte le Amministrazione pubbliche della Repubblica su quel territorio, un elenco delle persone eccedentarie ed un elenco dei posti vacanti in modo che in quella sede si possa poi organizzare una procedura di mobilità che sia meno faticosa possibile per i dipendenti ma che soprattutto abbia come obiettivo finale il miglioramento della qualità dei servizi.
Noi oggi abbiamo un’Amministrazione che ha del personale eccedentario in altri Enti ed invece abbiamo tanti posti vacanti in altre Amministrazioni, il caso dei Tribunali e della Giustizia ne è un caso infatti recentemente il Ministero ha pubblicato un bando proprio per facilitare questa procedura di mobilità da altre amministrazione privilegiando quello delle Province fino ad arrivare a quello dell’Amministrazione Giudiziaria.
Un lavoro quindi complesso, i criteri e la procedura di mobilità verranno definiti successivamente.

Coloro che lo desiderano possono prendere visione dell'intera  discussione dell'interpellanza collegandosi alla web tv Camera dei deputati

Seduta 373 del 06/02/2015
da 1:18:00 circa a 1:28:00 circa.




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