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01 dicembre 2013

Situazione Tavolo regionale sullo stato delle Province Piemontesi

A cura di Claudio Bongiovanni e Valter Giordano



Il Tavolo Regionale Sindacale collegato alla riforma delle Province in atto ha finora registrato due incontri: il primo a giugno, il secondo a luglio 2013. 

Ha annoverato la partecipazione dell’Assessore Regionale agli enti locali, delle segreterie sindacali cgil cisl e uil funzione pubblica e dei relativi segretari regionali e confederali (luglio), nonché di una delegazione di rappresentanti rsu delle Province Piemontesi (tra cui gli scriventi Valter Giordano, Claudio Bongiovanni ed un membro della nostra rsu cisl).

E’ notizia di questi giorni che il fronte sindacale sta per inviare alla Regione richiesta per un nuovo incontro.  

Ci siamo lasciati a luglio con la nota posizione della Regione propensa a “reinternalizzare” unicamente le funzioni precedentemente trasferite afferenti il settore agricoltura. Il fronte sindacale, compatto, aveva richiesto di trattare di tutte e quante le funzioni trasferite.

Nel frattempo il quadro relativo al futuro delle Province è in gran parte mutato, le problematiche per la Regione oggi non mancano, così come lo stato delle relazioni sindacali è divenuto in Regione meno “trnquillo” (sindacati rompono le trattative – vedasi articolo da lospiffero.com -  piano di riorganizzazione della pianta organica – mobilità interna, precari…. varato dalla Regione Piemonte).  

Per dovere di cronaca segnaliamo come nel corso degli ultimi mesi si siano tra l’altro registrate riunioni tecniche tra la Regione e le Province Piemontesi (con la partecipazione di “nostri” dirigenti) afferenti in particolare le tematiche del Lavoro e della Formazione Professionale cui è seguito l’inoltro, da parte delle Province, delle dotazioni organiche dei rispettivi settori.

Settore trasporti………in fibrillazione

A cura di Claudio Bongiovanni e Valter Giordano



Un emendamento collegato alla legge di stabilità in discussione, ha allertato tutti noi ed in particolare parte dei colleghi  del settore trasporti.

Finora, si è per lo più asserito che in caso di trasferimento presso ad altri Enti Pubblici di attività/funzioni  tuttora  esercitate dalle Province, il personale addetto ne seguirebbe le sorti.

La regola, potrebbe però non sempre applicarsi, generando non poche preoccupazioni per la riforma in atto che investe le Province.

E’ giunta infatti notizia che un emendamento approvato della Legge di Stabilità (che potrà peraltro subire variazioni nel corso del suo iter parlamentare)  prevede che la gestione dell’Albo Autotrasportatori (“il conto terzi” in particolare) “passi” presto (con  d.p.c.m. da emanarsi entro 6 mesi dall’approvazione della legge e della relativa norma regolatrice) in capo agli uffici della Motorizzazione Civile facenti capo al Ministero delle Infrastrutture e dei Traporti. E’ stato altresì annunciato che per l’espletamento delle predette attività ci si avvarrà del personale in forza agli uffici della Motorizzazione Civile. Non è quindi stato previsto  il parallelo transito (che avremo auspicato su base volontaria) del personale provinciale attualmente addetto.

Risultato probabile? Trasferimento di funzione, senza parallelo trasferimento del personale impiegato.

E’ quindi comprensibile come i colleghi addetti all’Albo Autotrasportatori siano, in parte, alquanto preoccupati, essendo attualmente dediti ad un’attività che potrebbe presto…..volgere al termine.

La logica non può che prevederne l’eventuale  futuro reimpiego a favore di altre attività espletate dall’Ente e di altri settori (si vocifera l’impiego, per alcuni, presso le Risorse Idriche) con relativa applicazione e programmazione dell’istituto della mobilità interna.  Noi, dal nostro canto,  non possiamo che augurarci che la citata norma in discussione, qualora approvata, contenga perlomeno l’opzione, da attivare dal personale provinciale addetto,  per l'eventuale  trasferimento (su base volontaria) nei ruoli del Ministero.

E’ infatti noto come, a parità di stipendio percepito, i dipendenti dei Ministeri fruiscano sia di un compenso incentivante la produttività di entità maggiore rispetto al nostro (valutabile nell’ordine annuo di 2000-2.500 euro annui) che dell’indennità di amministrazione pagata su base mensile (secondo le categorie di appartenenza, ricompresa tra c.a. 250 e 500 euro, oltre ad altri istituti contrattuali).

A PROPOSTI DI PREPENSIONAMENTI…..O MEGLIO DI ESUBERI.

A cura di Claudio Bongiovanni e Valter Giordano



Dalla Province di Asti, Alessandria e Novara giungono notizie in merito ai prepensionamenti in via di definizione di molti dipendenti provinciali (es. Provincia di Asti 44 su un totale di 333 dipendenti). 

In realtà formalmente, e sostanzialmente,  non si tratterà di prepensionamenti ma di dichiarazioni di esubero.  In taluni casi parrebbe che i dipendenti interessati siano stati contattati dal proprio settore personale, abbiano dato il proprio assenso firmando “una liberatoria” (correlata anche con i tempi obbligatori del preavviso). Conseguentemente, i posti in esubero saranno Individuati nell’ambito dei settori dove i predetti dipendenti prestano la propria attività lavorativa.

Tutto ciò pone però un evidente limite: i posti che si liberano con i cosiddetti prepensionamenti/esuberi non potranno essere ripristinati. I dipendenti che rimangono dovranno svolgere le stesse funzioni con meno risorse e in numero inferiore a prima.

Nel nostro Ente il numero di colleghi interessati è valutabile tra i 40 le 50 unità. Per le casse dell’Ente si tratterebbe di risparmiare annualmente circa 1,5-2 milioni di euro.

Le pensioni dovranno però pur essere da qualcuno erogate (stato). Complessivamente  lo  “stato”  risparmierà c.a. un 30% dovuto al fatto che “la pensione”, di norma, è di importo inferiore rispetto alla retribuzione ed inoltre non viene erogata la produttività annuale.

Nel nostro Ente cosa accadrà? ….vi terremo informati.

Al di là della predetta casistica dei prepensionamenti-esuberi, si segnala infine come da ricerca condotta, non risultano Province, in Italia, che abbiano dichiarato esuberi di sorta di personale.

Puntuali ………tornano le pagelline.

A cura di Claudio Bongiovanni e Valter Giordano



Come ogni anno, la tecnostruttura dell’Ente è stata impegnata a redigere le pagelline correlate anche con l’impegno profuso sul lavoro da ogni dipendente. 

Ricordiamo come il punteggio attribuito, in assenza di selezioni per progressioni orizzontali, “conta” unicamente per il pagamento della produttività 2013 (compenso incentivante la produttività).

L’asticella, per poter ottenere l’intero compenso previsto pro capite (c.a. € 1.150,00) è posta a punti 75.

I tempi di pagamento sono a previsti per inizio anno 2014 e risultano subordinati al previo esame dell’organismo di valutazione.

Il  predetto ammontare pro capite teorico di € 1.150 potrebbe peraltro essere incrementato. Ciò grazie alle economie che  potrebbero generarsi sul Fondo Incentivante la produttività 2013, economie che saranno utilizzate immediatamente, anziché essere applicate ed erogate l’anno successivo (come di norma avviene) con la costituzione e gestione del relativo Fondo.

“Asfissia finanziaria” per molte Province…per “noi” pressoché pronto il bilancio di previsione 2014.

A Cura di Claudio Bongiovanni e Valter Giordano



I tagli finanziari ai trasferimenti alle Province non si …contano ormai più.


In Piemonte la situazione è già, per alcune Province, drammatica.


La Provincia di Biella, ad esempio, denuncia da tre anni una chiusura negativa di bilancio, con un attuale dissesto 2013 stimato in c.a. 5 milioni di euro (forse un emendamento alla legge di stabilità consentirà di spalmare i mutui contratti su un arco temporale più esteso migliorando il quadro finanziario complessivo).


La Provincia del Verbano Cusio Ossola ha dovuto recentemente varare un piano di rientro finanziario. Nel corso delle ultime due sedute di Giunta sono state deliberate le linee guida per il riequilibrio finanziario con nuove razionalizzazioni della spesa tra cui la rinuncia a tutte le indennità di assessori, Presidente e Presidente del Consiglio.


Il Consiglio della Provincia di Torino difficilmente approverà il bilancio di previsione 2014 prima del termine dell’attuale legislatura.


Per quanto riguarda il nostro Ente, il bilancio di previsione 2014  “si farà” e presto, con probabile approvazione, da parte del Consiglio prevista entro un paio di mesi.


Si tenta così di evitare  quanto meno la gestione finanziaria “in dodicesimi”. Le elezioni amministrative previste a maggio 2014 del resto ………incombono. Quanto all’entità delle risorse finanziarie disponibili, saranno, come per il corrente anno, assai limitate per i noti tagli ai trasferimenti (stato e regione) “subiti” dalle Province.