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13 marzo 2014

L'accesso al blog va........ dall'avvocato

A cura di Claudio Bongiovanni, valter Giordano, Franco Ferraro, Maurizio Barra e Mauro Giordana.


Come ben sapete, la rsu (componenti CGIL, USB e CSA) ha richiesto all'Ente di ripristinare il collegamento dagli uffici dell'ente al blog sindacale, ritenuto fonte di indiscussa informazione democratica (confronto e pubblicazione consentita a tutti quanti). 
In un momento come l'attuale, dove si decidono le sorti di migliaia di lavoratori provinciali, l'estensione del blocco d'accesso risulta ancor piu' incomprensibile.
Da una decina di giorni, il caso è approdato sul tavolo di un legale. I tempi ristretti di fine mandato condizionano il tutto. 
"Contiamo" che l'accesso al blog verrà ripristinato entro alcuni mesi.
Vi terremo comunque informati sull'evolversi della situazione.

Dai lavori del Consiglio provinciale "aperto".

A cura di Claudio Bongiovanni, Valter Giordano, Cristina Lavina, Gianpaolo Viale, Franco Ferraro, Maurizio Barra e Mauro Giordana. 


Breve Resoconto. 

Nella giornata del 5 marzo 2014 è stato convocato un Consiglio provinciale aperto, focalizzato sul disegno di legge Delrio dal titolo“Disposizioni sulle città metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e fusioni di Comuni” al fine di analizzare e porre ai voti un proprio ordine del giorno sull’argomento che rilevi le criticità del disegno così come intrapreso anche in altre province.
Alla discussione hanno preso parte amministratori del territorio, presidenti e responsabili di associazioni ed autorità. Presenti anche il presidente dell’Unione Province Piemontesi, Massimo Nobili, ed il segretario, Marco Orlando
Il segretario dell’Unione Province Piemontesi Marco Orlando ha analizzato ed illustrato le modifiche normative e le relative ricadute organizzative, a partire dai tempi di approvazione prolungati a fine marzo in conseguenza dell’effetto navetta tra Senato e Camera.
La prima conseguenza del disegno di legge è la mancata abolizione delle Province, possibile unicamente tramite revisione costituzionale del titolo V.
Possiamo, quindi, parlare di superamento dell’attuale forma di governo delle Province con la conseguente trasformazione in Enti territoriali ad area vasta, con modifica delle circoscrizioni territoriali, volte a consentire alle nuove Città metropolitane di potersi espandere.
Altri temi trattati sono stati la specificità delle Province a territorio totalmente montano e confinante con uno Stato estero, le modalità di elezione indiretta del Consiglio e la differente rappresentatività dei comuni con elevata popolazione rispetto ai piccoli centri, la concentrazione del potere esecutivo nelle mani del presidente della Provincia e di eventuali consiglieri delegati, la conseguente abolizione della Giunta.
Al momento le funzioni fondamentali che rimangono in capo alle province sono
n       Pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza
n       Pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente;
n       Programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale ed edilizia scolastica sottoposta all’accordo con i comuni
n       Raccolta ed elaborazione dei dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali
Per quanto riguarda le altre funzioni il disegno di legge impone allo Stato e alle Regioni, entro 3 mesi dalla sua approvazione, di individuare le funzioni diverse da quelle strettamente fondamentali e assoggettarle a un processo di riordino. In parte saranno mantenute dalle stesse province ed in parte riassegnate a Regioni, Comuni o Unioni di Comuni. Certamente in un periodo così breve la riassegnazione sarà difficilmente realizzabile, in considerazione del fatto che a suo tempo la delega delle funzioni alle province aveva comportato circa tre anni per la completa attuazione.
Tutta una serie di ostacoli difficilmente superabili in tempi così brevi riguarderanno anche l’elezione dei nuovi organi di governo che dovranno avvenire entro 30 giorni dalle elezioni comunali del 25 maggio 2014 con eventuali altri 15 giorni per possibili ballottaggi, l’approvazione delle modifiche statutarie entro 6 mesi dall’elezione dei nuovi organi.
Fino al riordino delle funzioni non fondamentali, a opera delle leggi dello Stato e della Regione, le nuove Province continuano a esercitare le attuali funzioni.
In ultimo il problema più grande è la ricollocazione del personale. Infatti al momento non si riesce ad immaginare cosa potrebbe succedere se la Regione, le Unione dei comuni o i comuni dovessero integrare nelle loro piante organiche tutte le unità lavorative trasferite senza avere le necessarie coperture finanziarie. Infatti è noto a tutti che le province hanno uffici centralizzati quali acquisti, ragioneria, patrimonio, personale che non possono essere frazionati tra Comuni e Unioni di comuni in quanto perderebbero di funzionalità ed efficienza.
Gli interventi dei consiglieri che abbiamo ritenuto più interessanti sono stati quelli del consigliere Riccardo Cravero (Pdl), “va valorizzato – ha detto – e noi abbiamo un compito gravoso, ovvero favorire e ricercare come prioritaria l’ipotesi della mobilità esterna tra enti”.
D’accordo anche Stefano Dho (Pd-Impegno civico): “Sono a favore dell’ordine del giorno: per dire che la Provincia c’è e deve continuare ad esistere. Propongo, per il personale, di creare un’organizzazione bipartisan di amministratori ed organizzazioni sindacali a tutela dei lavoratori”.
In chiusura Piermario Giordano (Lega Nord): “Istituiamo un tavolo tecnico sulla mobilità delle pubbliche amministrazioni”.

Centri per l'impiego: proclamato lo stato di agitazione nella vicina Provincia di Torino

A cura di Claudio Bongiovanni, valter Giordano, Franco Ferraro, Maurizio Barra e Mauro Giordana



Ricorderete del recente post pubblicato con cui abbiamo dato notizia che presso la vicina Provincia di Torino era stato pubblicato un bando di mobilità interna al fine di reperire ben 60 unità di personale dipendente da  destinare presso  i Centri per l'Impiego (settore Lavoro - funzione trasferita). 


Il risultato?

Le unità che al momento hanno presentato domanda di trasferimento sommano a circa 20.

....Nel frattempo CGIL, CISL e UIL hanno decretato lo stato di agitazione dei Centri per l’Impiego anche per le problematiche legate alle carenze di organico ed ai carichi di lavoro.

Seguiremo l’evolversi della situazione.