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27 gennaio 2014

CONTRATTO INTEGRATIVO 2014



 A cura di Claudio Bongiovanni, Valter Giordano, Franco Ferraro, Mauro Giordana e Maurizio Barra
Come è noto, il Consiglio Provinciale ha recentemente approvato il bilancio di previsione 2014 dell'Ente.
 Presto toccherà alla Giunta Provinciale approvare il PEG (Piano Esecutivo di Gestione).
 Dal punto di prettamente contrattuale seguirà la costituzione del Fondo Incentivante la produttività relativo all’anno 2014,  propedeutico alla sottoscrizione del contratto integrativo aziendale 2014, il cui ammontare sarà determinato da due componenti:

a) ciò che tecnicamente “ci spetta di diritto da contratto nazionale”

b) dalla componente  "aggiuntiva".

Quest'ultima, cresciuta fino a “toccare” la cifra di c.a. 1 milione di euro, si è drasticamente ridotta nel corso degli ultimi anni.

Sulla falsariga di quanto accaduto lo scorso anno, la predetta somma ad integrazione del Fondo Incentivante la produttività 2014 sarà dall'Ente determinata  in stretta connessione con quanto previsto dal Piano di Risparmi (continuità con quello già predisposto lo scorso anno).

Per ciò che concerne gli obiettivi assegnati e le responsabilità gestionali attribuite, stante l'approssimarsi del termine del mandato elettivo, non potranno che essere "parziali", suscettibili di conferma o revisione in corso d'anno.

Alla luce della/dei:

- certezza dello stanziamento delle risorse del Fondo Incentivante la Produttività 2014,
- tempi di pagamento previsti per la produttività (ricadenti nel 2015),
pare evidente come la tempistica legata alla sottoscrizione del nuovo contratto integrativo 2014 risulterà condizionata sia dallo stato del rinnovo del contratto nazionale del comparto Enti Locali (vedi sul tema, post già pubblicato) che dall'evolversi della riforma delle Province in atto. 

Il coinvolgimento dei lavoratori dell'Ente, con preliminare approvazione da parte dell'assemblea dei lavoratori ,a ciò deputata, pare a nostro avviso elemento imprescindibile per garantire un minimo di democraticità sindacale nell'Ente.

RIFORMA PROVINCE: CONSEGUENZE ECONOMICHE ….DA EVENTUALE TRASFERIMENTO DI RISORSE UMANE



A cura di Claudio Bongiovanni, Valter Giordano, Franco Ferraro, Mauro Giordana e Maurizio Barra
Mai, come ora, i processi di mobilità interna assumono una grande importanza (sul tema ricordiamo come la segreteria sindacale CGIL FP si sia da tempo espressa richiedendo all’Ente di rendere pubbliche le posizioni di lavoro che intende ricoprire con tale modalità).

 La riforma delle Province in atto potrebbe infatti incidere sulle sorti delle funzioni/attività attualmente espletate dalla Provincia e, parallelamente, sul destino di molti lavoratori. Il dibattito in corso, individua, tra le varie ipotesi legate ai possibili trasferimenti di risorse umane,  due principali percorsi che prevedono l’approdo presso:
-        -  I Comuni
-         -  Le Regioni
con esiti, come vedremo, che potranno essere, dal punto di vista economico, dissimili.

Se lo stipendio  base risulta essere pressoché eguale presso i Comuni, le Regioni e le Province (medesimo comparto di contrattazione- Enti Locali), ben differente è la situazione in termini di  salario accessorio erogato.

Per un quadro di sintesi della situazione, dobbiamo partire considerando l’ammontare del salario medio accessorio erogato nelle tre tipologie di Enti esaminati.

Presso la Provincia di Cuneo, ammonta a c.a. € 4.600 medie pro capite ed è semplicemente ottenuto dividendo il totale del fondo incentivante la produttività per il numero di dipendenti in servizio (importo che include tutti gli istituti contrattuali e anche il finanziamento delle progressioni orizzontali).

Per ciò che concerne i Comuni, è arcinoto come l’entità del salario accessorio pro capite medio da essi erogato sia  sostanzialmente inferiore a quello pagato dalle Province. 

Ma veniamo alla Regione Piemonte che più da vicino ci interessa.
Qui, per l’analisi finanziaria dobbiamo “partire” dall’ultimo contratto integrativo aziendale sottoscritto (per la visione completa del contratto regionale clicca: aprifile1 e successivamente aprifile2) che è relativo all’annualità 2012 (siglato a marzo 2013).

Con i soliti calcoli ne deduciamo che il salario medio accessorio pro capite erogato dalla Regione Piemonte ammonta a c.a. € 15.700, con una differenza, rispetto a quello erogato dal nostro Ente (€ 4.600) di ben c.a. € 11.100.

Altro fondamentale parametro che potrebbe incidere “sulle tasche” dei dipendenti eventualmente trasferiti concerne l’ipotetica futura sede di lavoro. Per i Comuni, è di facile individuazione. Se l’Ente destinatario è la Regione Piemonte, interessata alla gestione di funzioni/attività di area vasta,  la sede di lavoro deputata alla gestione rimarrà, molto probabilmente, e per la stragrande maggioranza dei dipendenti interessati, quella di Cuneo.

Alla luce delle considerazioni fatte e degli elementi ad oggi in nostro possesso,  l’eventuale possibile trasferimento di risorse umane, dalla Provincia di Cuneo presso i Comuni, potrebbe comportare un vero e proprio “salasso” per molti con:
-       -   un salario accessorio percepito tendenzialmente inferiore all’attuale pagato dalla Provincia,
-      - cambio della sede di lavoro (Città) con possibili maggiori (o del tutto nuovi) oneri di trasporto da sostenere rispetto ad oggi,
-        -  un possibile “peggioramento della qualità di vita” correlato anche con il maggior tempo necessario per raggiungere la nuova sede di lavoro.

Parimenti, in taluni limitati casi, colleghi  attualmente costretti al “pendolarismo” (tragitto casa-lavoro) potrebbero giudicare interessante il passaggio nei ruoli dei Comuni, soluzione che permetterebbe loro di avvinarsi al proprio luogo di residenza, riducendo o annullando del tutto gli onerosi costi di viaggio.

Differente il discorso per quanto attiene l’ipotesi legata al possibile trasferimento di risorse umane presso la Regione Piemonte sia per il trend legato al salario accessorio che per quanto attiene l’ipotesi legata alla sede di lavoro.

Invitiamo sul tema del trasferimento delle risorse umane anche a visionare il post che segue relativo  al futuro dell’edilizia scolastica.

Verrà inoltre presto pubblicata anche l’analisi relativa al  trend relativo dei trasferimenti finanziari operati dalla Regione Piemonte a favore delle Province Piemontesi per l’espletamento delle funzioni trasferite/delegate.

ASSEMBLEA CONGIUNTA CSA e CISL





A cura di Claudio Bongiovanni , Franco Ferraro e Mauro Giordana.



Si è tenuta la scorsa settimana la seconda assemblea congiunta organizzata dalle segreterie provinciali CSA e CILS riservata a parte dei dipendenti provinciali. 

Dopo la prima, datata pochi mesi fa, riservata ai soli Capi Cantonieri,  è stato ora il turno (scorsa settimana) degli Agenti di Vigilanza.

Ai lavori dell’assemblea hanno partecipato anche tre colleghi della RSU CISL. 

EDILIZIA SCOLASTICA PRIMA INEFFICIENZA DEL DDL del RIO



A cura di Claudio Bongiovanni e Valter Giordano

Pubblichiamo l’interessante analisi effettuata sul “tema dell’edilizia scolastica”, così come finora prefigurata dal DDL del RIO (passaggio ai Comuni della funzione, con possibile trasferimento di risorse umane e finanziarie da determinare), redatta dal dott. Luigi Oliveri.

Lo studio ci fornisce anche un’ipotesi riguardo ai tempi… che sarebbero previsti (lunghi) per completare la predetta ipotesi di trasferimento così come è al momento delineata (per la lettura clicca su aprifile).